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Normalità…

Da Siderno2030

Nei giorni scorsi il circolo del PD di Siderno ha replicato a un nostro comunicato nel quale chiedevamo alla sindaca se il concetto di normalità, riferito alla città di Siderno, per lei e per la sua compagine amministrativa, fosse un diffuso degrado urbano e culturale, considerato le condizioni in cui versano le strade, le aree verdi, l’illuminazione di molte aree cittadine e il tipo di iniziative culturali, che nella stragrande maggioranza dei casi prevedono solo, food, food, food…
Abbiamo un vezzo a cui non riusciamo a rinunciare, ogni parola, dichiarazione, finanche le virgole che pronunciamo e scriviamo si basano sempre su atti ufficiali e fatti concreti.
Abbiamo ancora un’altra caratteristica, siamo persone libere!
Viviamo da sempre del nostro lavoro, non abbiamo bisogno di incarichi, prebende e quant’altro, senza timore di smentita non siamo sul libro paga di nessuno!
Le accuse di acrimonia, livore, chiacchiereccio, falsità non ci toccano neppure, è lo stile della famiglia del PD sidernese, come recita un antico brocardo: “ognuno dal proprio cuor l’altrui misura.”
Le ultime comparsate trionfalistiche della prima cittadina non sono altro che propaganda elettorale, finalizzate alla crescita della propria carriera politica… per Siderno vediamo veramente poco.
Inoltre, in questi giorni, sta circolando la voce di una probabile chiusura della Guardia Medica di Siderno…
Rammentiamo che ai primi di ottobre scorso, i sindaci della Città metropolitana di R.C., tennero un consiglio metropolitano per discutere di un paventato piano di riduzione delle Guardie mediche nell’area metropolitana, promettendo barricate, qualora quel piano fosse stato realizzato.
Alla luce dell’agitazione dei primi cittadini, intervenne la Dottoressa Di Furia chiarendo che al momento (Gazzetta del Sud del 6 ottobre u.s.), nessuna decisione era stata presa, ma che stante la carenza di medici utilizzati per quel servizio (60) rispetto al numero delle postazioni di guardia medica esistenti nell’area metropolitana (95), un qualche provvedimento avrebbe dovuto essere adottato e rimandava ai sindaci la relativa decisione, poiché meglio di ogni altro conoscono la realtà dei propri territori.
Il nostro Movimento, intervenendo in quei giorni sulla problematica, stigmatizzò l’assordante silenzio dell’Assemblea dei sindaci della Locride, che non aveva neppure avvertito l’esigenza di riunirsi per decidere le postazioni da mantenere e quelle da chiudere, così come era stato chiesto dalla Direttrice Generale dell’ASP di R.C.
Pertanto, i sindaci della vallata dello Stilaro, preoccupati per la chiusura dell’unico presidio sanitario nella loro area, si riunirono in un consiglio comunale aperto per discutere del problema, posto la distanza di quei territori dal presidio sanitario più vicino.
Con la nostra consueta onestà intellettuale, non essendo Siderno2030 mai stata una forza politica populista, evitammo di rilevare il significato di quanto dichiarato dalla sindaca di Siderno, intervenuta nel consiglio comunale di Stilo, nella qualità di rappresentante dell’Assemblea dei sindaci della Locride, in seno alla conferenza dei sindaci presso l’ASP di R.C., dichiarazione che comportava l’ accettazione, stante la carenza di medici per le Guardie Mediche, della perdita della postazione di guardia medica nei centri più prossimi a ospedali e ambulatori vari, poiché sarebbe stato più opportuno mantenere quelle postazioni nei comuni più interni e più distanti dai presidi sanitari.
Ma avvertimmo ed evidenziammo una sorta di patto di non belligeranza tra la sindaca di Siderno e i vertici dell’ASP di R.C. che oggi pare porterà alla chiusura della Guardia Medica di Siderno e al mantenimento di quella postazione a Locri, per di più all’interno dello stesso ospedale.
Allora, se il criterio usato per decidere quali postazioni chiudere e quali mantenere è stato rispettivamente la prossimità e la distanza dal presidio sanitario più vicino, la domanda sorge spontanea: come mai la guardia medica a Siderno, che dista 4 km dal nosocomio locrese, chiude i battenti e Locri, sede di ospedale, mantiene la postazione?
Anche questo, per la sindaca, è un ritorno alla normalità?

Redazione

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