“Siderno 2030? La mistificazione continua”
Dal Circolo del PD di Siderno
Il copione è quello solito: si parte dalla mera elencazione di problemi sedimentati da decenni, per negare gli indubbi successi di una compagine amministrativa che lavora quotidianamente per porre rimedio e dare soluzione a lacune e guasti che sono figli anche del tempo (per fortuna finito) in cui qualche censore di oggi sedeva tra i banchi della maggioranza.
Anche semplici comunicati divulgativi di importanti risultati amministrativi e politici vengono mistificati da Siderno 2030 nel vano tentativo di gettare discredito nei confronti di una compagine coesa e ben orientata verso la realizzazione di quanto previsto dal programma presentato ai cittadini.
Un esercizio inutile e lesivo della verità. E che dimostra come l’eterogeneo movimento (composto da figure di diversa estrazione politica accomunate solo dal livore nei confronti di chi ha ricevuto un ampio mandato popolare nel 2021 per amministrare una Città reduce da decenni di ingovernabilità) invece che esercitare mediante il proprio gruppo consiliare l’azione di sindacato ispettivo propria delle opposizioni, finisca per usare toni, contenuti e metodi tipici del chiacchiericcio da bar, marciapiedi e social network.
E allora, prima di entrare nel merito dell’accozzaglia di generiche, non circostanziate e infondate illazioni diffuse a mezzo social e stampa da Siderno 2030, vale la pena soffermarsi su quel concetto di normalità richiamato nell’intervista rilasciata dal sindaco Mariateresa Fragomeni a Gazzetta del Sud e che tanto fastidio ha suscitato tra i suoi attivisti e simpatizzanti.
La normalità, a Siderno, fa il paio con la governabilità. Quel concetto che richiama alla memoria di chi non soffre di amnesie sociali che a Siderno l’ultima amministrazione democraticamente eletta che ha governato per l’intero mandato amministrativo è stata eletta all’inizio del nuovo millennio. Poi, tra congiure di palazzo, dimissioni, scioglimenti dei consigli comunali ex articolo 143 del TUEL e maggioranze bulgare che, un anno dopo le elezioni si reggevano sul voto determinante del sindaco in aula, nessuno era stato in grado di amministrare con la dovuta continuità e per l’intero mandato, non riuscendo, evidentemente, a realizzare quanto previsto dai programmi sulla scorta dei quali aveva vinto le elezioni. E allora, per dirla col compianto Lucio Dalla, “l’impresa eccezionale è essere normale” in una città in cui i periodi di commissariamento, dalla metà del 2012 all’ottobre del 2021, sono stati più lunghi di quelli di amministrazione democraticamente eletta.
Sarà anche solo una precondizione per la buona amministrazione, ma è già un buon punto di partenza, specie quando la normalità fa il paio con l’unità dell’attuale compagine amministrativa, coesa e inalterata da oltre tre anni. Un’unità autorevolmente rappresentata dal sindaco Mariateresa Fragomeni, nella quale si riconoscono consiglieri e assessori, impegnati nel duro lavoro di chi amministra, svolto a debita distanza dalla ricerca della ribalta.
Governabilità, coesione e duro e appassionato lavoro quotidiano sono gli elementi che contraddistinguono questa maggioranza consiliare e la giunta Fragomeni che, tra i primissimi atti di macro organizzazione compiuti, ha ridisegnato la macchina amministrativa avviando quelle procedure grazie alle quali oggi, al Comune di Siderno, lavorano le migliori professionalità della zona, anche e soprattutto nell’Area Tecnica, come dimostrano i progetti finanziati al Comune di Siderno, tra i primi in tutto il Sud Italia.
E per ogni chiacchiera spacciata da Siderno 2030 come problema irrisolto c’è un procedimento amministrativo in corso. Ci sono progetti, stati di avanzamento lavori, rendicontazioni, atti rinvenibili da chiunque sul sito internet del Comune, come i cittadini realmente desiderosi di informarsi sanno.
Non post velenosi sui social o chiacchiere da strada.
Basta leggere gli atti pubblici, dunque, per conoscere lo stato di avanzamento dei lavori avviati, i progetti presentati e i finanziamenti ricevuti grazie all’ottima capacità di programmazione, che non lascia opere “mai iniziate o lasciate marcire incompiute” come scrive, col consueto stile, Siderno 2030 e ricordare che l’unica grande incompiuta è la parte interna del teatro di via Amendola, per la quale i sodali degli odierni censori hanno sperperato ingenti risorse nei lustri precedenti, lasciandola inutilizzabile.
Oggi, quelli di Siderno 2030 sembrano impegnati a demolire più che a costruire. In direzione ostinata e contraria rispetto a quella di chi persegue il bene comune.
Evidentemente, chi ha tempo ha bisogno di un hobby. Compresi quelli del mestiere, intesi come le figure apicali di Siderno 2030 abituate ad accostarsi a determinate autorità politiche e istituzionali di rango regionale e nazionale per avere garanzie di ricevere incarichi lautamente retribuiti e prebende, sempre a carico della collettività, senza doversi curare dei risultati prodotti e degli obiettivi raggiunti.