Costume e Società

Un inno alla vita: arte e testimonianze contro la Violenza di Genere

Il 25 novembre 2024 è stato molto più di una semplice giornata dedicata al contrasto della violenza di genere: per la Compagnia Teatrale BA17 è stato un vero inno alla vita. Ad aprire gli eventi è stato il 20 novembre l’emblematico scatto di Alessandro Testa, il fotografo che ha affisso, senza alcun riferimento, una fotografia di una donna crocifissa sui cartelloni pubblicitari nelle vie ad alta percorrenza di Catanzaro e Cosenza (22 novembre), suscitando curiosità e preoccupazione. Testa ha dichiarato che la sua è una dichiarazione di libertà artistica e impegno civile: «Il senso del mio scatto e la sua sistemazione nella cornice è anche quello del buio. Il nero rappresenta ciò che manca per risolvere il problema, il posto dove si trovano i responsabili e gli indifferenti. Se non facciamo qualcosa di veramente efficace, dovremmo vedere tutti noi lì». Ha inoltre sottolineato il bisogno di educare fin da bambini, nelle scuole e nelle strade, piuttosto che in tavole rotonde o eventi simbolici.
A rispondere alla provocazione di Testa, gli altri artisti del team BA17 hanno organizzato, nella giornata del 25 novembre, quattro eventi distinti sul tema, a Saracena (CS), Aiello Calabro (CS), Lamezia Terme (CZ) e Vibo Valentia. Questi eventi sono stati realizzati in collaborazione con le amministrazioni locali, tra cui i sindaci Renzo Russo di Saracena e Luca Lepore di Aiello Calabro, e con importanti enti e istituzioni scolastiche come il Polo Tecnico Professionale Rambaldi-De Fazio di Lamezia Terme e il Liceo Statale Vito Capialbi di Vibo Valentia. La giornata ha visto testimonianze toccanti da parte di persone direttamente coinvolte, come Maria Pia Sollazzo (sorella di Ilaria Sollazzo, vittima di femminicidio) e Giulia Scalone (sorella di Loredana Scalone), nonché Anna Cervati, madre di Emanuele De Bonis, e testimonianze anonime di adolescenti fuggite dalla violenza.
Inoltre, sono stati presentati i cortometraggi Sola in discesa di Claudia Di Lascia e Michele Bizzi, e Gli occhi delle donne e Scusa della regista Angelica Artemisia Pedatella, che hanno arricchito il dibattito sulle origini e le conseguenze della violenza sulle donne. Numerose voci hanno partecipato al dibattito, tra cui Angela Lucia Pugliese, assessore alle pari opportunità di Saracena, e Giusi Fanelli, presidente del Comitato Pari Opportunità di Vibo Valentia, insieme ad altri esperti e attivisti.
Particolare attenzione è stata dedicata alla categoria dei caregiver, con la creazione del Premio Emanuele De Bonis ad Aiello Calabro, un’iniziativa di solidarietà per le vittime dimenticate della violenza sociale. A concludere questa maratona di eventi è stato, il 28 novembre, a Trebisacce (CS), la rappresentazione dello spettacolo La discepola. Teodora, la santa di Calabria, organizzato dal Rotary Club di Trebisacce. Questo spettacolo ha celebrato la figura di Teodora, una santa che si dedicava alla cura delle donne e alla loro istruzione nel Medioevo.
Angelica Artemisia Pedatella, regista e fondatrice del team, ha dichiarato: «Questo è l’inizio di una rivoluzione di arte civile che la Compagnia Teatrale BA17 ha nel suo DNA. Vogliamo rappresentare un progetto sociale e artistico positivo, fare squadra con il mondo e non limitare la nostra azione. Siamo pronti a sviluppare un dibattito sociale e artistico per creare una rete di azioni educative che non disperdano il valore di queste giornate simboliche.»
Un progetto che si prepara a crescere, con un’azione continua e un impegno rinnovato per il prossimo 8 marzo, portando avanti il dialogo tra realtà territoriali e istituzionali per dare forza alla riflessione sociale.

Umberto Landi

Dotato di abilità ai limiti del sovrumano, Umberto appartiene a quella nuovissima categoria di supergiornalisti che sanno farsi notare poco ma sono in grado di produrre tantissimo. La sua capacità di osservazione e la sua rapidità nel produrre testi interessanti ed efficaci è straordinaria, tanto che c’è persino chi è pronto a giurare che sia il frutto di un segretissimo esperimento di bioingegneria. Di poche parole, ha deciso di mettere le proprie capacità al servizio del territorio, senza mai giudicare ma sempre pronto a stimolare le riflessioni degli altri.

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