Eccesso di medicalizzazione: un allarme per il futuro dei minori nella Città Metropolitana
Di Giacomo Marino – Presidente dell’Associazione Un Mondo Di Mondi
In occasione della giornata internazionale dei bambini, delle bambine e degli adolescenti questa Associazione denuncia che nel territorio della città Metropolitana di Reggio Calabria si registra, da anni, un gravissimo problema di eccesso di medicalizzazione degli alunni che nega i diritti fondamentali di molti minori.
Difatti nella Città Metropolitana di Reggio, da anni, la percentuale di alunni certificati come portatori di handicap (legge 104/92) è molto più alta delle percentuali delle altre province calabresi e della percentuale nazionale. Inoltre tale percentuale registra un costante incremento annuale superiore rispetto a quello degli altri territori.
Questa Associazione ha calcolato che, negli ultimi anni, nel territorio della città metropolitana sono stati certificati per ogni anno scolastico circa 1.000 alunni in più rispetto alle certificazioni che si avrebbero se nel territorio si avesse la percentuale nazionale di alunni portatori di handicap. Questi dati allarmanti sono riportati nei documenti ufficiali della Regione Calabria, del Ministero dell’Università e della Ricerca e dell’Istituto nazionale di Statistica. Tuttavia gli Enti pubblici e privati del territorio (Azienda Sanitaria Provinciale, Ufficio Scolastico, Scuole, Comuni e Terzo Settore) non hanno mai espresso alcuna preoccupazione a riguardo. Si sono sempre limitati a registrare ufficialmente l’aumento delle certificazioni, come se questo fosse un fatto normale da assecondare. Questo è accaduto perfino nel piano di Zona 2021/2023 della città di Reggio Calabria e si rischia che accada anche con il nuovo Piano di Zona che si sta scrivendo.
Mentre sarebbe urgente che gli Enti, pubblici e privati assumessero una posizione critica pubblicamente e ricercassero le cause di questo fenomeno e agissero per eliminarle.
Secondo gli esperti l’aumento enorme delle certificazioni di handicap degli alunni è dovuto a un eccesso di diagnosi di falsi positivi determinato dal fatto che le normali difficoltà di apprendimento tipiche dell’età evolutiva, che dovrebbero essere trattate dalle Scuole esclusivamente con i metodi della pedagogia, vengono considerate delle patologie e quindi sono affrontate come malattie. Questa medicalizzazione condiziona i genitori degli alunni al punto da indurli ad accettare questa scelta errata, convincendosi perfino della sua correttezza. Siamo arrivati all’utilizzo delle certificazioni di handicap a fini didattici. Gli effetti molto negativi di questo eccesso diagnostico sono molteplici a cominciare dalla vita stessa dei minori, ai quali viene data una diagnosi per una patologia che non hanno e in questo modo gli viene negato sia il pieno diritto allo studio sia il diritto al futuro al quale potrebbero ambire. Anche la vita delle famiglie dei minori viene condizionata molto negativamente. Inoltre, viene negato il diritto allo studio degli alunni che hanno veramente una patologia, perché le risorse per il sostegno e l’assistenza educativa che dovrebbero essere destinate esclusivamente a loro vengono invece ridotte significativamente per garantirle a molti alunni che non ne avrebbero bisogno. Ma non è tutto. L’eccesso di medicalizzazione ha prodotto un notevole aumento di insegnanti di sostegno e, parallelamente, ha causato una netta riduzione della preparazione di questi insegnanti e anche questo nega il diritto a un insegnamento di qualità per tutti gli alunni, ma in particolare per quelli con reali patologie. Il problema nel suo insieme ha generato un’autentica deriva del Sistema scolastico. Per affrontare questa gravissima situazione l’Associazione ha trasmesso negli ultimi mesi due lettere (15 luglio e 21 ottobre) all’ASP, all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, all’Ufficio Scolastico Provinciale e ad altri enti pubblici e privati chiedendo l’attuazione delle iniziative necessarie per contrastare questa grave deriva. Alla prima lettera del 15 luglio scorso la Neuropsichiatria infantile dell’ASP di Reggio ha risposto che non ci sarebbe nessuna medicalizzazione degli alunni nonostante i dati esistenti, ma ha pure dichiarato la disponibilità al confronto. Dopo questa risposta l’Associazione ha inviato, il 21 ottobre scorso, una seconda lettera (che si può scaricare cliccando qui) agli stessi Enti riportando altri dati ufficiali sulll’eccesso di certificazioni e rinnovando l’invito alle Istituzioni a considerare seriamente la problematica e ad agire per superarla.
L’Associazione ha rivolto la sua azione anche ai genitori degli alunni, il cui ruolo è determinante ai fini del superamento di questa problematica. Pertanto si invitano ancora i genitori ad approfondire la conoscenza di questo grave fenomeno consultando gli esperti e le loro pubblicazioni, ma pure contattando l’Associazione e leggendo i suoi documenti.