Calabria in Emergenza: mancanza di prevenzione e abbandono del territorio sotto accusa
La Calabria si trova oggi ad affrontare una situazione drammatica, frutto di anni di abbandono del territorio e mancanza di prevenzione. Strade, fiumi e boschi, mal gestiti e trascurati, hanno contribuito a rendere fragili le infrastrutture e la vita quotidiana dei cittadini. Le piogge incessanti stanno devastando il territorio regionale, con conseguenze gravi anche per il resto del Paese. La statale 280, che collega la costa tirrenica a Catanzaro, è oggi il simbolo del disastro, insieme ai danni umani ed economici che la Calabria continua a subire.
Le vittime di queste calamità non sono solo le infrastrutture, ma soprattutto le persone: lavoratori, studenti e malati costretti a vivere con il peso di strade insicure e servizi inadeguati. Manca una pianificazione territoriale seria e le conseguenze ricadono sui cittadini che non possono permettersi di restare fermi durante l’emergenza, anche se la loro sicurezza è a rischio. Le Province, abolite per risparmiare, garantivano una minima manutenzione, ma oggi si corre dietro le emergenze senza mai prevenire.
A ciò si aggiunge la preoccupazione per l’autonomia differenziata, che potrebbe aggravare ulteriormente la situazione già fragile della Calabria. Le famiglie pagano un prezzo altissimo, soprattutto quelle senza reti di supporto, mentre i lavoratori, in particolare quelli legati al sistema scolastico, vedono i loro guadagni ridotti in situazioni di allerta meteo.
La sezione Calabria della Federazione Italiana Lavoratori Commercio, Albergo, Mensa e Servizi ha voluto denunciare i gravi disagi causati dal maltempo, concentrandosi in modo particolare su quelli vissuti dai lavoratori del Centro Commerciale “Due Mari“, chiuso a causa di un allagamento e del cedimento del tetto. È stato solo un caso fortunato che non ci fossero persone presenti al momento del crollo. I lavoratori dei diversi settori del centro subiscono trattamenti contrattuali differenti e, nonostante tutti siano colpiti dall’allagamento, alcuni ne risentiranno economicamente più di altri. La FILCAMS ha già richiesto un incontro con la proprietà del centro per garantire che i lavoratori ricevano lo stipendio anche per i giorni persi e che il ripristino delle attività avvenga senza gravare su di loro con mansioni non qualificate.
Le alluvioni rivelano ancora una volta la debolezza del territorio calabrese e la mancanza di un piano di prevenzione. Caterina Vaiti, Segretaria regionale della Federazione Lavoratori dell’Agro Industria, sottolinea la necessità di investire nella manutenzione del territorio e nel rafforzamento del comparto della forestazione, ormai ridotto ai minimi storici. La prevenzione non può essere attivata solo in caso di calamità, ma deve essere pianificata nel lungo termine. Servono assunzioni e formazione per proteggere un territorio che è sempre più vulnerabile a eventi climatici estremi.
Infine, Angelo Sposato, Segretario Regionale della Confederazione Generale Italiana del Lavoro, ha lanciato un appello urgente per la messa in sicurezza del territorio, dopo che una voragine sulla statale 280 ha inghiottito un’auto, fortunatamente senza causare vittime. Questo episodio rappresenta una metafora della condizione critica delle infrastrutture calabresi. Sposato denuncia che da anni si parla di sicurezza del territorio senza mai vedere concreti piani d’azione, e richiama l’attenzione sul bisogno di investire risorse non su opere faraoniche come il Ponte sullo Stretto, ma sulla messa in sicurezza del territorio per prevenire altre tragedie.
In conclusione, è necessario un grande piano di intervento strutturale che metta al centro la prevenzione, la manutenzione e la tutela dei lavoratori e dei cittadini.