“Insieme Per la Disabilità” a Roberto Occhiuto: “Così si torna ai manicomi”
La Presidente dell’Associazione Insieme Per la Disabilità Immacolata Cassalia e il Presidente della Cooperativa Libero Nocera Gaetano Nucera, gestore di residenze psichiatriche, hanno ritenuto necessario portare a conoscenza del Presidente della Regione Calabria nonché commissario ad acta della sanità Roberto Occhiuto alcune serie preoccupazioni relative alla situazione delle residenze psichiatriche regionali. Queste strutture sarebbero attualmente in difficoltà nel raggiungere gli obiettivi socio-riabilitativi e di integrazione sociale degli utenti, a causa dell’attuale organico previsto dal Decreto del Commissario ad Acta 81 del 2016, si legge nella lettera. Sebbene i principi della riabilitazione psicosociale siano chiaramente espressi nel decreto, l’attuale organizzazione tradirebbe tali principi, con conseguenze negative sulla qualità del servizio offerto.
Un elemento di grave preoccupazione è la drastica riduzione del numero di Educatori Professionali, che è passato da 6 a soli 2. Questa riduzione, insieme a un numero insufficiente di ore per lo Psicologo, l’Assistente Sociale e l’Istruttore, rende impossibile l’implementazione di percorsi terapeutici e riabilitativi strutturati e personalizzati. L’esperienza sul campo, si legge infatti nel documento, dimostra che senza una squadra adeguata, i programmi di integrazione sociale rimangono solo formali e non attuabili nella vita quotidiana delle strutture.
In aggiunta, per i due sottoscrittori l’attuale programma organizzativo prevede soltanto 5 Operatori Socio Sanitari, un numero considerato del tutto insufficiente per garantire la copertura del servizio nelle 24 ore. Questa insufficienza è particolarmente critica in caso di assenze per ferie, malattie o permessi. In tali condizioni, diventa estremamente difficile mantenere un’assistenza continua e qualificata, con un rischio concreto per il benessere e la sicurezza degli utenti. Un incremento del numero di OSS da 5 a 6 sarebbe, a giudizio degli autori dell’appello, il minimo necessario per gestire i turni e garantire una presenza costante e senza interruzioni.
Un ulteriore punto critico evidenziato nella lettera è la previsione di sole 4 ore settimanali per la figura del Direttore Sanitario, in assenza di un Coordinatore di struttura. È chiaro che un impegno così limitato non possa garantire il monitoraggio e la supervisione necessari per un programma complesso di cura e riabilitazione. Pertanto, diventa vitale la previsione di un Coordinatore a tempo pieno, che non solo gestisca l’organizzazione quotidiana delle attività, ma che sia anche un punto di riferimento costante per l’attuazione del programma della struttura, assicurando il coordinamento tra tutte le figure professionali coinvolte.
Nonostante le numerose richieste di incontro formale inviate tramite Posta Elettronica Certificata per discutere queste problematiche, denunciano gli autori, non sarebbe mai stata ricevuta risposta. Questa mancanza di dialogo è fonte di grande preoccupazione per i due professionisti, poiché un confronto costruttivo è essenziale per trovare soluzioni adeguate e condivise.
Le richieste specifiche avanzate da Cassalia e Nucera includono:
- Aumentare il numero di Educatori Professionali da 2 a 4, per garantire una copertura adeguata e interventi riabilitativi efficaci.
- Aumentare il numero di OSS da 5 a 6, per garantire la presenza nelle 24 ore e migliorare la qualità dell’assistenza.
- Estendere le ore settimanali dello Psicologo da 8 a 20 (1 ora per ogni utente), per assicurare un sostegno psicologico adeguato.
- Incrementare le ore settimanali dell’Assistente Sociale da 8 a 12, per promuovere l’integrazione sociale dei pazienti.
- – Portare l’Istruttore a tempo pieno, rispetto alle attuali 8 ore settimanali, per garantire le attività laboratoriali e terapeutiche.
- Inserire la figura del Coordinatore a tempo pieno, essenziale per assicurare la continuità e il coordinamento del programma riabilitativo.
L’appello si conclude con una richiesta urgente al Commissario Occhiuto per un intervento che riveda l’organizzazione delle strutture psichiatriche e invita a un confronto immediato, per garantire che l’assistenza sia realmente orientata alla riabilitazione e all’integrazione sociale, come previsto dalla legge 180/1978 e come merita ogni paziente.
In sintesi, il messaggio dei due presidenti non è solo una denuncia della situazione attuale, ma un invito a riflettere sull’importanza di riformare le strutture psichiatriche, per garantire diritti fondamentali e qualità della vita a chi affronta sfide significative nel proprio percorso di recupero.