Attualità

“Le notti nella mia Beirut, dove vi sono sempre i bagliori della morte”

Di Vincenzo Speziali

E si continua…
Continuano incessanti, devastanti, massacranti, i bombardamenti su questa mia Beirut martoriata, eppure indomita, adamantina, rassegnata ma resistente.
E resiste Beirut, assieme a tutto il Libano, con ogni libanese, pur di tornare alla vita, scacciando la morte, che bussa alle porte di ciascuno.
Resistere, già, resistere, nei confronti di un’aggressione vile, ignobile, foriera di caos che i nemici del Paese cercano, fomentano, si augurano ma, fortunatamente, non avviene, né vi sarà, poiché il Libano, ha quali partigiani i migliori e i più credibili o i più puri del mondo, ovvero i giovani, a loro volta inno sano alla convivenza pacifica, ormai convinti più di quanto si possa credere, nel superamento del confessionalismo costituzionale.
Resistere, resistere sempre, con sullo sfondo di ogni strada, il canto di Bella ciao a coprire l’eco infame delle bombe israelite fino a farmi scoppiare il cuore di gioia e di orgoglio, a fronte di una canzone simbolo di un’altra Resistenza, anch’essa vincitrice, ovvero quella italiana, che si batte, vincendo, avverso l’oppressione anti nazifascisti, con noi democristiani a guidare il sussulto del popolo italiano.
Ecco, è uno dei motivi per i quali io non torno, perché anche la sola presenza fa sì che un gesto di testimonianza, propria da parte mia (ultimo epigone di tale storia democristiana, cioè la più bella del mond), beh… diventi un balsamo dell’anima, al punto tale da riuscire a dare significato per un’esistenza intera.
Signora Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, lei è donna, è cristiana, è madre, lo dice e lo ripete sempre, così come dice e ripete sempre di essere democratica, giusta, a tratti antifascista: lo dimostri, lo dimostri con i fatti, almeno una volta!
So bene, Presidente, che la Destra Italiana, quella del Movimento Sociale Italiano per intenderci, non era in afflato sincero e intimamente commista, con rigurgiti mussoliniani, poiché, semmai, fu parte del giusto sentinellismo atlantico e, qualora non lo sapesse, glielo dico io, eterno giovame DC, conoscendo la storia vera della nostra Italia.
Tuttavia, parimenti a tutto ciò illustratole, aggiungo pure quanto il sottoscritto è a conoscenza (più di lei certamente, ma dicendoglielo sommessamente) persino di un altro aspetto non da poco, ovvero di come i vertici del Partito da cui Ella discende, fossero tutti pro Israele, a differenza della vostra base, a loro volta ideologizzata da un viscerale antisioismo becero, inumano e antistorico.
Noi no! Noi democristiani fummo elemento equilibratore e moderatore, ma soprattutto o principalmente, ci rifiutammo sempre di vederci complici di un massacro lordo di sangue innocente.
Signora Presidente, a queste latitudini nelle quali mi trovo con i miei famigliari, il massacro è in atto, perciò, benché nel mio piccolo, resto qui, lo faccio pure per smentire l’indifferenza Sua e del Governo che presiede e, mi creda, tale indifferenza è tanto più insopportabile quanto è codarda, nei confronti di chi aggredisce militarmente il Libano, in piena violazione del Diritto Internazionale.
Una cosa è sradicare Hezbollah, tuttavia, allorquando si era giunti a far accettare la tregua, proprio a loro di suddetta organizzazione, non si può poi bombardare proditoriamente, strumentalmente un Paese sovrano. Lei come lo giudica tutto ciò?
Qui non c’è più nulla da bombardare, in quanto abbiamo solo morte indiscriminata, strutture distrutte, frontiere violate, vite spezzate.
Ma il Libano resiste, pronto a risorgere al pari dell’Araba Fenice, pur in mezzo alle notti in cui il bagliore spegne il respiro e non illumina la vita.
Certo, persiste la forza, la dignità, la determinazione, il coraggio, la coerenza, di chi continua sotto codesto cielo a combattere per difendersi, confidando nel proprio Dio e sperando nell’aiuto in terra di chi dovrebbe e potrebbe far qualcosa, senza timore di essere ‘politicamente scorretto’, nei confronti di un altro Paese, intento a genocidiare.
Signora Presidente del Consiglio, so bene che Lei non è Aldo Moro (nessuno di noi, d’altronde, potrebbe assurgere a suddetta subliminalità non solo politica) e non è Alcide De Gasperi, Amintore Fanfani, Giulio Andreotti, Francesco Cossiga o Arnaldo Forlani (tanto per fare esempi eccelsi) e neanche un altro grande, del campo laico, ovvero Bettino Craxi, ma costoro e con costoro, tutti gli altri e noi con essi, abbiamo dimostrato di avere la schiena dritta e di onorare sia le istituzioni sia l’umano buon senso, quindi Lei che si è definita come Le ho ricordato, dica una parola giusta e di coraggio, rispetto a siffatto martirio in corso.
La dica, in luogo a far sentire la voce di ogni credibile madre, non foss’altro che per, veramente, pacificare, con questo conflitto in corso, persino la nostra nazione.
W l’Italia e con essa il Libano che continua a combattere, essendo vittima e non aggressore.

Foto di adnkronos.com

Redazione

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