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La Regione decide di superare il ghetto di Scordovillo costruendo un nuovo ghetto

Dal Comitato Stop Ghetti

La Giunta della Regione Calabria, guidata dal Presidente Roberto Occhiuto, ha deciso (con Decreto di Giunta Regionale nº 109 del 25 marzo 2024 – Decreto Dirigenziale del Salute e Politica sociale nº 4.779 del 09/04/2024 e del Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici nº 5.585 del 23/04/2024) di superare il ghetto di Scordovillo nella città di Lamezia Terme costruendo un nuovo ghetto di case popolari con il sostegno del Terzo Settore.
Purtroppo, il progetto potrebbe essere avviato nelle prossime settimane se degli Enti del Terzo settore disposti a contribuire alla realizzazione del nuovo ghetto rispondessero all’avviso  regionale pubblicato il 26 settembre scorso (DD del Dipartimento Salute e Politiche Sociali della Regione nº 13.480 del 26/09/2024 con Oggetto Decreto di Giunta Regionale nº 109/2024 Superamento delle condizioni di degrado del campo ROM di Scordovillo ubicato nel comune di Lamezia Terme (CZ): approvazione avviso co-progettazione; accertamento e prenotazione della spesa; CIG B18697263B – CUP J81H24000040006.B18697263B) e se lo aggiudicassero.
Difatti il progetto regionale prevede che le circa 100 famiglie lametine rom che abitano nella baraccopoli di Scordovillo vengano spostate provvisoriamente dal ghetto attraverso un intervento realizzato dagli Enti del Terzo settore che si aggiudicassero il suddetto avviso di 8 milioni di €. Lo spostamento delle famiglie è funzionale al ghetto perché dovrebbe servire a dare il tempo necessario al Comune di Lamezia ed all’Azienda Territoriale di Edilizia Residenziale Pubblica per realizzare la bonifica dell’area di Scordovillo e la costruzione sulla stessa del nuovo ghetto di 120 alloggi popolari (da realizzare con un finanziamento di 28 milioni di €) nel quale ritornerebbero ad abitare le famiglie rom che sono state spostate.
A nostro parere gli Enti del Terzo settore che dovessero decidere di rispondere all’avviso regionale e se lo aggiudicassero diventerebbero complici diretti della Regione e del Comune di Lamezia per la ghettizzazione definitiva di cento famiglie e per un disastro sociale senza precedenti, realizzato spendendo quasi 40 milioni di € di soldi pubblici.
Difatti, Scordovillo, con questo progetto, avrà un nuovo ghetto di case popolari che per diversi motivi sarebbe anche peggiore del precedente.
Inoltre il progetto è una decisione regionale assurda e gravissima, che condanna ancora una volta le famiglie rom alla definitiva ghettizzazione. Ma condanna anche l’intera città di Lamezia ad avere emarginata per sempre in due ghetti di alloggi popolari (Scordovillo e Ciampa di Cavallo) una parte molto giovane dei suoi cittadini, quella che dovrebbe costituire il suo futuro.
Contro questo progetto, che viola la Costituzione, la Strategia Nazionale di inclusione dei rom e tutte le risoluzioni della Comunità Europea in materia, solo il Comitato Stop ghetti si è più volte espresso pubblicamente, proponendo alla Regione un progetto di equa dislocazione abitativa delle famiglie rom attraverso l’acquisto degli alloggi dal mercato privato. La proposta di equa dislocazione abitativa è realizzabile e sostenibile ed eviterebbe la nascita di un nuovo ghetto, garantendo l’effettiva inclusione abitativa e sociale delle famiglie rom, com’è già accaduto in altri territori. Gli alloggi da acquistare sono assolutamente reperibili sul mercato privato. Difatti secondo una recente indagine dell’Istituto nazionale di Statistica, un’alta percentuale di alloggi non risultano abitati anche nel territorio di Lamezia e la loro messa in vendita è ampiamente dimostrata dalle proposte delle Agenzie Immobiliari che nel territorio lametino sono dell’ordine di diverse centinaia. Questo Comitato è, inoltre, disposto a collaborare gratuitamente alla realizzazione dell’equa dislocazione abitativa di cui ha già una discreta esperienza.
Anche se la Regione non ha considerato la proposta di equa dislocazione, sarebbe ancora possibile fermare il progetto di un nuovo ghetto. Per questo il Comitato Stop Ghetti lancia un appello agli Enti del Terzo Settore che hanno i requisiti per partecipare all’Avviso regionale invitandoli a non rispondere al bando regionale e di unirsi al Comitato nel rinnovare alla Regione la  richiesta di equa dislocazione abitativa.
A questa richiesta gli stessi Enti potrebbero contribuire gestendo un progetto regionale finanziato con gli stessi fondi, ma con l’obiettivo dell’inclusione abitativa e non della ghettizzazione. Confidiamo nella risposta positiva degli Enti del Terzo Settore, perché questa dovrebbe essere in linea con i loro stessi principi.

Redazione

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