Attualità

“Il riconoscimento contributi previdenziali a tempo pieno fondamentale per garantire dignità”

Di Oreste Valente – Segretario Regionale UILTemp

La vertenza degli ex Lavoratori Socialmente Utili/di Pubblica Utilità è stata una battaglia che la sezione Calabria dell’Unione Italiana dei Lavoratori Temporanei ha portato avanti con costanza e tenacia per anni, ottenendo la stabilizzazione di tutti i lavoratori. Tuttavia, la questione presenta ancora numerose ombre. Non si può più aspettare: è necessario intervenire immediatamente e chiedere al governo regionale e nazionale di integrare le risorse stanziate attraverso le diverse leggi di bilancio, a beneficio dei lavoratori provenienti dall’ex bacino dei LSU/LPU, stabilizzati dopo una vertenza durata oltre vent’anni. Questi lavoratori, impiegati nei Comuni della Calabria con contratti a tempo indeterminato, si trovano tuttavia a lavorare un numero di ore settimanali ben inferiore rispetto a quello necessario per garantire un trattamento giuridico ed economico adeguato. Sia la Regione Calabria sia il Governo centrale devono fare uno sforzo ulteriore per integrare le risorse già stanziate, storicizzate come contributo per la stabilizzazione, riconoscendo i contributi previdenziali non versati tra il 1998 e il 2013. I sindaci dei Comuni coinvolti non possono continuare a ignorare la situazione: molti potrebbero autonomamente integrare le ore di lavoro settimanali e trasformare i contratti da tempo parziale a tempo pieno con 36 ore settimanali, utilizzando i risparmi ottenuti dalla riduzione della spesa per il personale dovuta ai numerosi pensionamenti degli ultimi anni. Poche, tuttavia, sono le amministrazioni che hanno integrato i fondi statali con risorse proprie per aumentare le ore di lavoro di questo personale. È noto che, con le risorse attualmente disponibili, derivanti dai contributi statali e regionali, non si riesce nemmeno a coprire le 18 ore settimanali in molti casi. Sono numerosi i dipendenti delle Categorie C e D con contratti di 15 o addirittura 14 ore settimanali, ben al di sotto dei limiti previsti dalla normativa nazionale per accedere agli assegni famigliari e ad altre coperture previdenziali e assistenziali. La situazione peggiora ulteriormente negli enti in dissesto finanziario. Pertanto, la sezione Calabria della UILTemp rivolge un appello al Presidente della Regione e al Governo nazionale affinché prendano seriamente a cuore la situazione di questi lavoratori, che continuano a garantire servizi essenziali presso i propri enti, mettendo in campo tutte le azioni necessarie per chiudere definitivamente questa lunga vertenza con la trasformazione dei rapporti di lavoro da tempo parziale a pieno. Inoltre, è urgente trovare una soluzione concreta per il riconoscimento dei contributi previdenziali, al fine di garantire una pensione dignitosa. Attualmente, il rischio è che questi lavoratori non abbiano diritto ad alcuna pensione o, nella migliore delle ipotesi, percepiscano solo pochi euro.

Redazione

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