Costume e Società

Al Reggio FilmFest un focus sulle opportunità del Cinema sulla Stretto

Il diciottesimo Reggio FilmFest si è chiuso con un bilancio estremamente positivo, grazie alla presenza di grandi personalità del cinema italiano, a numerose proiezioni di alto livello e a un calendario ricco di eventi che hanno stimolato riflessioni su temi attuali. Tra gli appuntamenti principali, il focus sul progetto del Festival dello Stretto, che mira a unire Calabria e Sicilia in un’unica manifestazione cinematografica, ha riscosso particolare attenzione. Questo progetto intende valorizzare l’area dello Stretto come un set naturale per produzioni cinematografiche, promuovendo il cineturismo e offrendo nuove opportunità di sviluppo culturale ed economico per la regione.
Paride Leporace, giornalista ed ex direttore della Lucana Film Commission, ha condiviso la sua esperienza nel cinema, sottolineando l’importanza della collaborazione tra regioni per finanziare progetti locali, e ha definito lo Stretto come un luogo ideale per il cinema. Gli architetti Vincenzo Postorino e Antonino Marino hanno presentato un percorso cineturistico che collega architettura e cinema, mentre Michele Geria, direttore del Festival, ha ricordato il film Spiaggia di vetro come esempio del potenziale cinematografico dello Stretto.
Il Reggio FilmFest si distingue per la sua capacità di affrontare temi di attualità attraverso sezioni innovative, come Dentro e Fuori le Mura, che porta il cinema nelle carceri. L’obiettivo è espandere ulteriormente il festival con il nuovo Festival dello Stretto, rafforzando la proposta culturale e turistica della Calabria. Giampaolo Calabrese, responsabile del progetto della Fondazione Calabria Film Commission, ha concluso l’incontro annunciando nuovi investimenti per promuovere il cinema come motore di sviluppo economico e culturale della regione.

Umberto Landi

Dotato di abilità ai limiti del sovrumano, Umberto appartiene a quella nuovissima categoria di supergiornalisti che sanno farsi notare poco ma sono in grado di produrre tantissimo. La sua capacità di osservazione e la sua rapidità nel produrre testi interessanti ed efficaci è straordinaria, tanto che c’è persino chi è pronto a giurare che sia il frutto di un segretissimo esperimento di bioingegneria. Di poche parole, ha deciso di mettere le proprie capacità al servizio del territorio, senza mai giudicare ma sempre pronto a stimolare le riflessioni degli altri.

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