Costume e Società

Casignana getta un ponte culturale per lo sviluppo della Calabria e del Mediterraneo

Pensieri, parole, opere… e opinioni

Può il confronto tra culture essere volano di sviluppo di un intero territorio? Ne è fermamente convinta l’amministrazione comunale di Casignana che, assieme ad Officne delle Idee, ha realizzato un festival di ampio respiro che ha unito tavole rotonde con esponenti eccellenti della politica e della società civile con eventi squisitamente culturali, facendoli orbitare attorno a una gemma poco valorizzata qual è la Villa Romana, per dimostrare che una Calabria diversa è possibile.
Sabato scorso si è tenuto l’ultimo grande incontro della manifestazione, un’occasione per tracciare un bilancio, ma anche per dare spazio, tra gli altri, a relatori dello spessore del Presidente della Regione Roberto Occhiuto, della Presidente della commissione Esteri in Senato Stefania Craxi o del Direttore del TG La7 Enrico Mentana, che hanno riflettuto a lungo, e senza mai tediare il numeroso pubblico accorso all’Hotel Maria di Bianco a causa della condizioni climatiche non particolarmente clementi, delle prospettive di sviluppo del territorio e del ruolo della società civile nella narrazione contemporanea del Mediterraneo.
Interrogato dai giornalisti, il vicesindaco di Casignana, Franco Crinò ha evidenziato il ruolo strategico che il piccolo comune può assumere, paragonando la sua alla storia di Paperon de’ Paperoni, che iniziò la sua fortuna con un solo centesimo. «Casignana, nonostante le sue dimensioni ridotte, possiede un insieme di attrazioni significative – ha spiegato il senatore, – tra cui la Villa Romana, il Borgo Antico e la montagna vicina, che ne fanno un centro di interesse culturale e turistico.»
Crinò ha sottolineato l’importanza della rete di dialogo creata durante il festival, che ha visto la partecipazione di ambasciatori, giornalisti e figure istituzionali di spicco. Uno scambio fondamentale per promuovere e dare visibilità al territorio, con un impatto positivo a livello sia nazionale sia internazionale.
«La valorizzazione della Villa Romana, con i suoi mosaici recentemente ripuliti, e l’attenzione promessa dalla Soprintendenza, rappresentano un volano per lo sviluppo economico della zona. L’aumento esponenziale delle visite testimonia il successo degli sforzi fatti, che hanno attirato personalità di rilievo e avviato contatti per ulteriori visite istituzionali» ha spiegato.
L’obiettivo dal festival, secondo il vicesindaco, è adesso non tanto celebrare eventi annuali, ma creare una continuità capace di portare benefici duraturi al territorio in termini di cultura, turismo e sviluppo economico.
Il Presidente Occhiuto, da par suo, ha sottolineato l’importanza strategica del Mediterraneo per la Calabria, elogiando gli organizzatori del festival per aver portato nella Locride figure di grande autorevolezza per confrontarsi sul tema.
Occhiuto ha ribadito la sua visione della Calabria come snodo strategico per l’Italia e l’Europa ed evidenziato come i Paesi della sponda sud del Mediterraneo siano destinati a una crescita economica significativa nei prossimi anni, richiamando l’attenzione sull’importanza di investimenti in quell’area, in linea con il Piano Mattei del governo nazionale. «Grazie alla sua posizione geografica e alla sua ricchezza culturale, la Calabria può diventare una piattaforma cruciale per lo sviluppo economico e culturale dell’Europa in relazione al Mediterraneo» ha sottolineato il Governatore, che ha anche spiegato come la Giunta Regionale si stia muovendo per favorire il raggiungimento di questo obiettivo.
Grande attenzione, ovviamente, è stata riservata alle conclusioni del direttore Mentana, che ha offerto una riflessione critica sul ruolo dell’informazione e delle scelte politiche nello sviluppo della Calabria e del Mediterraneo. Mentana ha elogiato lo spirito propositivo del presidente Occhiuto e sottolineato l’importanza di affrontare i problemi della regione con realismo e pragmatismo, senza cedere al vittimismo.
Secondo Mentana «il vero cambiamento può avvenire solo attraverso una buona amministrazione e una politica efficace, capaci di superare le divisioni interne e le problematiche croniche del territorio». Il direttore ha dunque evidenziato la necessità di invertire la tendenza migratoria che porta molti giovani a cercare opportunità altrove, trasformando questa fuga in un’occasione per farli tornare arricchiti di esperienze e competenze.
Mentana ha parlato del potenziale inespresso della Calabria, citando come esempio due tesori culturali: la sinagoga di Bova Marina, paese che ha dato i natali a suo padre, e la Villa Romana che ha ospitato la manifestazione. Ha criticato l’infrastrutturazione locale, come la Strada Statale 106, che oscura tali bellezze, evidenziando la necessità di investimenti strategici per valorizzare il patrimonio archeologico e culturale della regione. In chiusura, il direttore ha esortato a guardare al futuro con ambizione, proponendo una narrazione positiva della Calabria, basata su orgoglio e pragmatismo, piuttosto che su rassegnazione e autocommiserazione.
Delle linee guida ben definite che, assieme alle parole dei tanti altri relatori che non abbiamo citato per ragioni di spazio danno una linea di sviluppo ben precisa, che alla Locride non resta adesso che percorrere.

Jacopo Giuca

Nato a Novara in una buia e tempestosa notte del giugno del 1989, ha trascorso la sua infanzia in Piemonte sentendo di dover fare ritorno al meridione dei suoi avi. Laureatosi in filosofia e comunicazione, ha trovato l’occasione di lasciarsi il nord alle spalle quando ha conosciuto la sua compagna, di Locri, alla volta del quale sono partiti in una altra notte buia e tempestosa, questa volta di novembre, nel 2014. Qui ha declinato la sua preparazione nella carriera giornalistica ed è sempre qui che sogna di trascorrere la vecchiaia scrivendo libri al cospetto del mare.

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