I bergamotticoltori reggini fermi al palo
I bergamotticoltori della provincia di Reggio Calabria si trovano attualmente in una situazione di grande difficoltà a causa della crisi climatica e dei ritardi della Regione Calabria nell’assegnare un contributo fondamentale per lo sviluppo del loro settore. In particolare, il comparto attende da tempo l’ottenimento dell’Indicazione Geografica Protetta per il bergamotto fresco e i suoi derivati. Nonostante una procedura positiva conclusasi a dicembre con l’approvazione del disciplinare dell’IGP da parte del Ministero dell’Agricoltura, il percorso è stato bloccato dal governatore Roberto Occhiuto e dal Dipartimento Agricoltura, contravvenendo alla volontà di centinaia di agricoltori che hanno manifestato per mesi.
Francesco Macrì, presidente regionale del Consorzio Produttori Agricoli, ha dichiarato che la decisione della Regione di stoppare la procedura ha causato una perdita significativa per la campagna produttiva imminente, che avrebbe potuto avvantaggiarsi dell’IGP. «Siamo in attesa di vedere se il Ministero considererà la vera rappresentatività del Comitato promotore dell’IGP, che conta oltre 500 membri e 800 ettari di coltivazione, rispetto agli interessi di un Consorzio di Denominazione di Origine Protetta che ha causato il blocco» ha affermato Macrì, evidenziando le preoccupazioni per l’assenza di un vero supporto al settore.
Giuseppe Mangone, presidente della sezione regionale dell’Associazione Nazionale Produttori Agricoli, ha aggiunto che l’IGP sarebbe stato uno strumento cruciale per migliorare la posizione di mercato dei produttori di bergamotto e il loro reddito, criticando la Regione per aver avallato un sistema di potere che non ha portato benefici ai bergamotticoltori. Ha chiesto chiarimenti sui danni subiti a causa delle lungaggini burocratiche e dell’assenza di ristori per i danni causati dalla siccità del 2023.
Aurelio Monte dell’Unione Sindacale di Base – Lavoro Agricolo ha sottolineato che, nonostante le promesse politiche di aiuto, i produttori di bergamotto non hanno ricevuto alcun ristoro, mentre si registrano eventi finanziati in altre province. Questa situazione ha portato alla frustrazione tra gli agricoltori, che si preparano a una manifestazione alla Cittadella regionale, rivendicando il loro diritto a un sostegno concreto e a una rappresentanza adeguata.
Inoltre, il Consorzio del bergamotto è stato criticato per la sua gestione, considerata famigliare e distante dalle reali esigenze del settore. Giuseppe Falcone, del Comitato spontaneo dei bergamotticoltori, ha denunciato le modalità poco trasparenti delle ultime elezioni del Consorzio, sottolineando l’esigenza di un commissariamento e di una riforma che tuteli realmente il comparto, minacciato dalla concorrenza extraregionale.
In conclusione, i bergamotticoltori reggini si trovano a un bivio critico, con la necessità urgente di un intervento politico e istituzionale che possa finalmente rispondere alle loro richieste di aiuto e restituire dignità a un comparto tradizionale e identitario della Calabria.