La guerra scatenata da Israele contro il Libano è una violazione del Diritto Internazionale
Di Vincenzo Speziali
Dalla pace precaria all’attacco cruento il passo è stato breve, per quanto inesorabile e da me previsto. Domenica infatti, alle ore 5:15, ovvero un’ora avanti rispetto all’Italia, i cieli del Libano, hanno visto l’inscenarsi dell’apocalisse voluta da Israele, in piena violazione del Diritto Internazionale.
Difatti, da Tel Aviv, e precisamente l’ufficio stampa del Primo Ministro Benjamin Netanyahu (di cui, e a giusta ragione, non ho mai avuto stima né fiducia) questa nefasta operazione bellica (tra l’altro l’ennesimo fronte che costui apre, alfine di saziare la sua malsana voglia di sangue, specificatamente contro l’etnia araba, composta non solo da musulmani, ma anche da cristiani) ha persino avuto l’ardire di essere mendacemente giustificata.
Sì, mendacemente, in quanto quasi che le di lui parole e le di lui motivazioni, possano costituire un qualcosa di serio o credibile, rispetto e innanzi la comunità mondiale, il Premier ebraico in carica ha tentato di rifilare a tutti quanti la sua farlocca verità che tale non è.
Invece, tutti avrebbero dovuto sapere quali erano le autentiche intenzioni di tal soggetto, ovvero attaccare il Libano, poiché questo Paese, di riffa o di raffa, fa gola da sempre agli Israeliani: più bello e più divertente del loro, quindi maggiormente attrattivo per il turismo; depositario di risorse idriche (fonte di vita ovunque, figuriamoci in questa regione); ma persino più ricco nel sottosuolo, a fronte di gas e petrolio (dei quali già fino a oggi si voleva impossessare lo Stato Sionista, in modo palese e assolutamente illegittimo, per una contesa circa la delimitazione dei rispettivi confini).
E poi, buon ultima ma non certo per sacra importanza, vi sarebbe la storica e grande capacità bancaria, con le annesse riserve della stessa Banca Centrale, riconosciute da tutto il mondo, proprio al Libano.
Comunque sia, la giustificatio dello screditato e pro tempore Primo Ministro Netanyahu, per il vile attacco compiuto dalle sue forze armate ma con la stessa volontà metodologica che costui imputa ad Hamas nei confronti della popolazione civile Israeliana, non sta affatto in piedi.
Precisamente, dai responsabili del desk dei rapporti con i media della premiership ebraica, hanno diffuso la notizia di aver saputo che Hezbollah aveva in animo un’azione bellica proprio domenica, benché la cosa sia assolutamente incredibile, poiché, ove mai fosse vera, siffatto breve anticipo, renderebbe Israele non specializzata anche nel suo efficiente servizio segreto, bensì alla stregua dei chiromanti, pur se ciò non è, razionalmente parlando, una dote nel novero degli uomini e delle donne, ovvero di noi comuni terrestri.
Insomma, calza d’uopo l’accostamento tra Vladimir Putin e Netanyahu, da oggi, da adesso, anzi da ora più che mai, ribadendo a lui e alla sua cricca di folli persecutori di odio, stragi, morte e genocidi, quanto e come venderemo a caro prezzo la pelle senza derogare a una giusta e sana resistenza, da parte di tutti i libanesi, quindi me compreso, che tale sono di adozione.
Lo tenga bene a mente, Netanyahu!