Invasione dei Granchi Blu a Cropani Marina: allarme per gli ecosistemi e appello alle istituzioni
Il granchio blu, una specie aliena nota per la sua pericolosità per gli ecosistemi locali, è stato recentemente avvistato a Cropani Marina e Sellia Marina, lungo la costa ionica. In particolare, la foce del torrente Scilotraco, situato tra queste due località, è stata invasa da questo crostaceo, causando preoccupazioni tra gli esperti e la comunità locale.
A segnalarlo, in una sua riflessione diffusa a mezzo stampa, il giornalista e fondatore e Presidente del Premio Mar Jonio Luigi Stanizzi, che sottolinea come la presenza del granchio blu, noto per la sua voracità, rappresenti una seria minaccia per la fauna autoctona. Infatti, è probabile che abbia già consumato gran parte delle uova di rana e altre forme di vita fluviale presenti nella zona. Inoltre, prosegue Stanizzi, anche la fauna marina è in pericolo, con pesci, granchi locali e telline che potrebbero essere stati già predati da questa specie invasiva. Il granchio blu, catturato recentemente nel mare antistante la foce del torrente, evidenzia la diffusione di questa minaccia anche nelle acque marine, già compromesse dall’inquinamento.
L’area in questione, prosegue il giornalista, è infatti afflitta da gravi problemi ambientali, con il torrente Scilotraco che si è trasformato in una discarica abusiva a cielo aperto nonostante gli sforzi del sindaco di Cropani, Raffaele Mercurio, per sensibilizzare la popolazione e organizzare giornate ecologiche. La situazione è resa ancora più critica dall’incuria dei cittadini, che continuano a gettare rifiuti di ogni genere nel fiume, compromettendo ulteriormente l’ecosistema e il mare circostante.
La presenza del granchio blu è stata segnalata anche di fronte al lido balneare dell’Hotel Triton di Sellia Marina e al Lido Be Beach a Cropani, suscitando ulteriore preoccupazione. Gli esperti sottolineano l’importanza di segnalare tempestivamente ogni avvistamento alla Capitaneria di Porto o all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, per consentire un monitoraggio adeguato e intervenire per mitigare i danni.
Il granchio blu, originario delle coste dell’America settentrionale, si sta infatti diffondendo rapidamente in Europa, causando ingenti danni alle colture di molluschi e alla biodiversità marina. La sua capacità di riprodursi velocemente, con le femmine in grado di deporre fino a 2 milioni di uova, rende questa specie particolarmente pericolosa. L’azione delle istituzioni è fondamentale per proteggere gli ecosistemi marini italiani e prevenire ulteriori danni.
In conclusione, Stanizzi sottolinea quanto sia essenziale che la comunità locale e le autorità collaborino per affrontare questa emergenza ambientale, con la speranza che le segnalazioni e le azioni intraprese possano portare a risultati concreti. Senza un intervento deciso, il rischio è di compromettere irrimediabilmente l’equilibrio degli ecosistemi locali.