Costume e Società

Folla di fedeli per la celebrazione di Sant’Emidio al Santuario Nostra Signora dello Scoglio

Lo scorso 5 agosto, la Diocesi di Locri-Gerace ha vissuto un momento di intensa partecipazione spirituale al Santuario diocesano Nostra Signora dello Scoglio, a Santa Domenica di Placanica, in occasione delle celebrazioni per Sant’Emidio, vescovo e martire. Migliaia di fedeli si sono riuniti in questo luogo sacro, reso ancor più significativo dall’evento speciale che ha caratterizzato la giornata: la solenne Messa di ringraziamento per il riconoscimento ufficiale del Santuario da parte del Dicastero per la Dottrina della Fede, avvenuto con l’approvazione di Papa Francesco.
Il Santuario Nostra Signora dello Scoglio, caro al cuore di molti devoti, è stato così consacrato come un punto di riferimento spirituale per tutti coloro che cercano conforto e grazia divina. La celebrazione ha rappresentato il primo pellegrinaggio della Chiesa diocesana in questo luogo mariano dopo il riconoscimento, rendendo l’incontro di preghiera particolarmente significativo.
Durante l’omelia, il vescovo Francesco Oliva ha espresso profonda gratitudine per il dono ricevuto dalla Santa Sede, sottolineando come “«grandi cose ha fatto il Signore per noi», facendo fiorire la grazia in un luogo apparentemente arido e desolato. Le parole del vescovo hanno risuonato come un’eco di gratitudine per Papa Francesco, per aver riconosciuto la ricchezza spirituale e la fede che germogliano in questo angolo di Calabria.
Il vescovo ha poi rivolto un pensiero particolare a Fratel Cosimo, l’umile fondatore dello Scoglio, che ha dedicato la sua vita alla missione affidatagli dalla Vergine Maria. Il riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa, ha detto Oliva, è un segno tangibile del valore spirituale di questo luogo e della missione che Fratel Cosimo porta avanti con fede e dedizione. «Siamo in sintonia con il Santo Padre Francesco» ha proseguito il vescovo, ricordando l’anniversario della dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore e le straordinarie manifestazioni della Vergine che, nel corso dei secoli, hanno dato origine a santuari mariani di grande rilievo, ora arricchiti dalla presenza dello Scoglio.
Nella sua omelia, il vescovo Oliva ha fatto un parallelismo tra il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci narrato nel Vangelo e la realtà spirituale del Santuario dello Scoglio. Come Gesù, con pochi pani e pesci, sfamò una moltitudine, così, attraverso la fede e la condivisione, anche il poco può moltiplicarsi e diventare abbondanza. Questa è la logica del Regno di Dio, che contrasta con l’individualismo e l’egoismo del nostro tempo. Il Santuario dello Scoglio, con la sua umile origine e la testimonianza di Fratel Cosimo, è un segno concreto di come Dio scelga i poveri e gli umili per manifestare la Sua grazia.
Fratel Cosimo, nella sua semplicità, ha sempre sostenuto che la fede è una relazione viva e concreta con Dio, un legame che trasforma la vita e porta la vera felicità. Il Santuario dello Scoglio continuerà a essere un luogo dove questa fede verrà annunciata e vissuta, grazie anche all’avallo ufficiale della Chiesa.
L’evento del 5 agosto ha rappresentato non solo una celebrazione della fede, ma anche un momento di riflessione sul futuro del Santuario. Il vescovo ha infatti esortato i fedeli a continuare a pregare e a sostenere Fratel Cosimo nella sua missione, affinché il Santuario diventi sempre più un centro di spiritualità aperto a tutti, anche a livello internazionale.
In chiusura, il vescovo Oliva ha ringraziato le autorità civili e militari presenti, sottolineando l’importanza del Santuario per l’intera regione e auspicando un impegno comune per rendere questo luogo sempre più accessibile e accogliente. Con la benedizione della Vergine Immacolata, Nostra Signora dello Scoglio, il vescovo ha invitato tutti a guardare con devozione a questo luogo mariano, pregando per Fratel Cosimo e per il proseguimento della sua missione.

Umberto Landi

Dotato di abilità ai limiti del sovrumano, Umberto appartiene a quella nuovissima categoria di supergiornalisti che sanno farsi notare poco ma sono in grado di produrre tantissimo. La sua capacità di osservazione e la sua rapidità nel produrre testi interessanti ed efficaci è straordinaria, tanto che c’è persino chi è pronto a giurare che sia il frutto di un segretissimo esperimento di bioingegneria. Di poche parole, ha deciso di mettere le proprie capacità al servizio del territorio, senza mai giudicare ma sempre pronto a stimolare le riflessioni degli altri.

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