Crotone, terra di veleni: scontro tra Regione Calabria e Ministero sull’operazione Eni Rewind
In un contesto di forte tensione, la decisione del Ministero dell’Ambiente di autorizzare Eni Rewind a smaltire i rifiuti derivanti dalla bonifica dell’area industriale dismessa di Crotone nella discarica Sovreco ha scatenato un acceso dibattito tra istituzioni e cittadini. La Regione Calabria, attraverso il direttore generale del Dipartimento Territorio e Tutela dell’ambiente, Salvatore Siviglia, ha espresso una ferma opposizione, chiarendo di aver già manifestato il proprio dissenso durante la conferenza dei servizi del 26 giugno 2024. Nonostante ciò, il viceministro all’Ambiente, Vannia Gava, ha sostenuto che la Regione aveva precedentemente condiviso il processo, una dichiarazione che Siviglia ha contestato, sottolineando che la Regione è sempre stata contraria all’ipotesi di smaltire le scorie a Crotone.
Parallelamente, il comitato Fuori i veleni. Crotone vuole vivere ha denunciato le gravi responsabilità del Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, accusandolo di aver negoziato sulla pelle dei cittadini. Il comitato evidenzia come la modifica del Piano dei Rifiuti, approvata dal Consiglio Regionale il 12 marzo 2024, sia stata un passaggio chiave per permettere a Eni Rewind di realizzare i propri piani, trasformando Crotone in una “terra di veleni”. Di fronte a queste decisioni, il comitato chiede l’immediata revoca del decreto ministeriale del 1º agosto 2024 e una revisione sostanziale del Piano Regionale dei Rifiuti, in difesa della salute pubblica e del rispetto del territorio crotonese.
Le tensioni tra le parti in gioco rivelano un quadro complesso in cui la salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente sembrano essere messe in secondo piano rispetto agli interessi economici, con il rischio che Crotone venga condannata a un destino di inquinamento e degrado.
Foto di form PxHere