Politica

Direzione nazionale PD: Mariateresa Fragomeni punta su organizzazione e rinnovamento

Dalla Segreteria Sindaco Siderno

«Dobbiamo avere cura del Partito Democratico: è la nostra casa che va custodita, rinnovata e aperta». Mariateresa Fragomeni ha concluso così il proprio intervento alla direzione nazionale del PD, ponendo una particolare attenzione alle tematiche relative all’organizzazione, al radicamento e al rinnovamento del partito guidato da Elly Schlein.
E proprio la piena condivisione della linea definita «testardamente unitaria» della segretaria nazionale è stata considerata alla base del lavoro di costruzione di un’alternativa al governo di destra della Meloni, con Fragomeni che ha invitato tutto il partito «a sostenere – ha detto – lo sforzo della segretaria che ha dimostrato di saper intercettare la domanda di cambiamento che arriva dal Paese reale e che costituisce – ha proseguito – l’unico vero antidoto al grave fenomeno dell’astensionismo divenuto cronico e dunque pericoloso per la nostra democrazia» proseguendo il percorso teso a ricollocare il PD «su una posizione popolare e di sinistra con un profilo chiaro, netto e percepibile» che ha riportato il partito «a una certa connessione con chi lo aveva abbandonato perché non lo individuava come soggetto del cambiamento.»
E il risultato delle elezioni europee e amministrative di giugno è stato giudicato straordinario, conseguito grazie a «liste plurali e davvero aperte che, assieme al radicamento di candidati e amministratori, hanno premiato fortemente la strategia fortemente voluta dalla segretaria», tanto che «siamo il primo partito al Sud e – ha ricordato la dirigente nazionale dem – di gran lunga la forza politica più votata nel campo del centrosinistra», tanto che ora «vinciamo nei capoluoghi e anche in città difficili come Campobasso, riconquistando Perugia.»
Dunque, avanti tutta con le battaglie politiche per sanità pubblica, diritti civili e sociali, lavoro e istruzione e soprattutto contro l’Autonomia Differenziata, definita da Fragomeni «la secessione dei ricchi che spacca l’Italia e la penalizza nel contesto globale» e in vista dell’apertura della stagione referendaria che riguarderà anche altri temi cruciali come l’istituzione del salario minimo e l’abrogazione del Jobs Act.
Dunque, in uno scenario internazionale difficile con le guerre in Ucraina e Medio Oriente «i cui pericoli – ha detto – sono amplificati dalla presenza di forze sovraniste capeggiate da referenti come Donald Trump, Vladimir Putin, Marine Le Pen e Viktor Orban», nell’invocare una «urgente iniziativa dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per imporre i negoziati come condizione preliminare per una stagione di pacifica convivenza tra i popoli», Fragomeni ha aggiunto che la Schlein «ha fatto bene a porre la questione della pace unendola a quella dell’alternativa ai populisti e ai sovranisti», evidenziando come, in quest’ottica «il ritorno al governo dei Laburisti è un segnale incoraggiante in vista del secondo turno delle elezioni francesi», mostrando particolare attenzione a quanto avverrà a fine anno nelle presidenziali americane.
E dopo aver fatto gli auguri alle colleghe sindache «elette – ha detto – a fare un mestiere difficile ma bellissimo» ha citato il monito del Presidente Sergio Mattarella «per una democrazia e non una demokratura che deve essere centrale nelle battaglie che faremo, perché difendere e rilanciare la Costituzione è un terreno unitario che può allargare il fronte.»

Redazione

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