I ragazzi dello Zaleuco in visita ai tesori millenari di Noto, Siracusa e Catania
Dal Comitato per la Comunicazione dello Zaleuco
Un tuffo nel passato millenario di una città senza tempo: Siracusa. Questa la straordinaria esperienza che hanno vissuto i ragazzi di alcune delle classi prime e seconde del Liceo Scientifico Zaleuco di Locri, guidato dalla Dirigente Carmela Rita Serafino. Accompagnati dai docenti Felicia Aiossa, Alexandra Tino, Flavia Amato, Monica Scoleri, Alessandra Pedullà e Vincenzo Romeo, i ragazzi hanno potuto visitare i tesori di Noto, Siracusa e Catania e assistere, nel Teatro antico della città di Siracusa, alla rappresentazione della tragedia Fedra di Euripide. Dapprima la visita a Noto, il gioiello dell’architettura barocca e patrimonio dell’umanità dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura dal 2022. Il sito sorgeva alle pendici del monte Alveria ed era un centro molto importante, abitato fin dall’epoca preistorica. Noto Antica, però, come tante altre città siciliane, fu distrutta da un violento terremoto nel 1693. Dopo questo tragico evento, si decise di ricostruire la città in un luogo più sicuro. Arrivarono famosi architetti, ingegneri e scalpellini, per far rinascere una nuova e straordinaria Noto, la perfetta città barocca. Da mettere in evidenza la visita alla Cattedrale di San Nicolò, che incorpora l’essenza del Barocco, combinato con elementi eclettici. Di fronte al Duomo Palazzo Ducezio, il Municipio ispirato all’architettura francese del XVII secolo. A seguire la sosta a Siracusa, una delle città più importanti dell’antichità, nata come colonia della Magna Grecia, è diventata, nel tempo, capitale capace di rivaleggiare con Atene. La fama di Saracusa, come viene chiamata dai siciliani, è giunta fino a noi grazie a numerose opere classiche perfettamente conservate. Molte le meraviglie che gli studenti hanno potuto visitare nel loro viaggio. Le Latomie, delle cave di pietra, scavate fin dall’epoca greca, per ricavare i materiali necessari per le costruzioni, e successivamente utilizzate come celle per schiavi e prigionieri. I sentieri, che portano alle Latomie, sono circondati da una lussureggiante macchia mediterranea, così che è un vero piacere scoprirle a una a una. Le più celebri sono sicuramente: L’Orecchio di Dionisio, famoso per la leggenda che vuole che un suono provocato ad una estremità sia percepibile distintamente anche a quella opposta; la Latomia dei Cappuccini, la Latomia dei Cordari e quella del Paradiso. Nei pressi del Parco Archeologico e dei complessi delle Latomie, vi è anche il Castello di Eurialo, la fortificazione militare greca meglio conservata al mondo, a tutt’oggi imponente nei suoi blocchi calcarei. Il centro storico, invece, è sull’isola di Ortigia, collegata alla terraferma. Qui si trovano il Castello di Maniace, risalente all’età di Federico II, e la Cattedrale Metropolitana della Natività di Maria Santissima. Si tratta di un complesso riadattamento del Tempio di Minerva, del V secolo a.C, che iniziò sotto i Bizantini e fu completato nel XVIII secolo. Lo stile barocco si può ammirare nella facciata, mentre la mano bizantina si trova negli archi e nella navata. Le diciannove colonne doriche dell’originale Tempio greco sono state ben conservate nelle prime opere di adattamento e persino dopo la sua conversione in Moschea, durante il periodo arabo. I Normanni realizzarono il tetto della navata e i mosaici delle absidi. Dal Ponte Umbertino si possono raggiungere le rovine del Tempio di Apollo. È il più antico Tempio dorico della Sicilia, risalente al VI secolo a.C. Nel corso del tempo è stato sottoposto a varie trasformazioni prima degli scavi, a metà del XIX secolo, che hanno portato alla luce i resti, ammirati ancora oggi. La prova essenziale della grandezza magno-greca di Siracusa, si trova nel Parco Archeologico della Neapolis, e la sua principale attrattiva è il Teatro Greco. La Neapolis fu la nuova parte dell’antica Siracusa, costruita man mano che la città cresceva. Oggi conserva numerosi monumenti, non solo di epoca greca, ma anche di epoca romana. Contrariamente all’anfiteatro romano, il Teatro Greco si trova in ottime condizioni, e appare quasi come quando fu costruito, nel V secolo avanti Cristo. È uno dei più grandi teatri del mondo e può contenere fino a 15.000 spettatori. I greci lo usavano per varie forme di intrattenimento: rappresentazioni teatrali, tragedie e spettacoli circensi. La struttura è quasi interamente scolpita nella pietra e si compone di tre parti: la Koilon (cavea) di forma semicircolare, divisa in nove settori, l’Orchestra, situata ai piedi della cavea, e la vasta area della Scena con due pilastri ai lati. A rientro visita a Catania. Situata ai piedi dell’Etna, ha un’ampia piazza centrale, caratterizzata dalla pittoresca statua della Fontana dell’Elefante, e dalla Cattedrale, riccamente decorata. Nel sottosuolo di Piazza Duomo, le terme Achilliane, e a nord il tipico mercato del pesce, la Pescheria. Un’esperienza unica che i ragazzi dello Zaleuco non dimenticheranno facilmente, non solo per la portata storica e culturale di Siracusa, ma per l’affinità con le antiche origini, che rende orgogliosi e sempre spronati alla ricerca della bellezza.