La questione delle concessioni agli stabilimenti balneari in Calabria ha visto un significativo sviluppo con l’approvazione di una recente delibera da parte della Giunta regionale, che ha suscitato l’intervento del consigliere regionale Pietro Molinaro. Inizialmente, il gruppo della Lega in Consiglio regionale aveva presentato una proposta di legge per prorogare l’efficacia delle attuali concessioni balneari. Il consigliere Molinaro ha sottolineato l’importanza di questa proposta, che ha trovato pieno riscontro nella delibera approvata dalla Giunta regionale guidata dal presidente Roberto Occhiuto.
Molinaro ha evidenziato che questa delibera permette agli attuali stabilimenti balneari di continuare a operare senza incorrere nella scadenza della concessione, in conformità con la Direttiva Bolkestein. Questo atto evita il caos all’inizio della stagione balneare e conferma la specificità della Calabria, una regione in cui non vi è scarsità di spiagge. La delibera prevede anche la messa a bando di porzioni delle attuali spiagge libere, promuovendo così un uso più efficiente delle risorse demaniali.
Il consigliere Molinaro ha espressamente riconosciuto il valore strategico ed economico della delibera, sottolineando come essa rappresenti un atto politico di grande rilevanza. Ha lodato il presidente Occhiuto e la Giunta regionale per aver centrato l’obiettivo politico della proposta di legge della Lega, mostrando la capacità della Calabria di rispettare le regole europee ma anche di perseguire con determinazione gli interessi dei calabresi.
Inoltre, Molinaro ha spiegato che la delibera è il frutto di mesi di analisi e confronto con le associazioni dei gestori delle strutture balneari, un lavoro che ha portato alla formulazione di diverse iniziative normative. La soddisfazione espressa dal consigliere riflette la consapevolezza che, pur riconoscendo la necessità di un’iniziativa legislativa a livello nazionale, la delibera regionale rappresenta un importante passo avanti per la gestione delle concessioni demaniali in Calabria.
