Siderno e la carenza di servizi: Antonio Cosimo Pio Trimboli si appella per un futuro sostenibile
Di Antonio Cosimo Pio Trimboli
Per motivi di lavoro, non ho potuto partecipare all’ultima seduta del Consiglio Comunale. Tra le poche assenze avute finora, questa è quella di cui mi rammarico maggiormente, in quanto avrei voluto offrire il mio contributo sul tema cruciale dell’approvazione del rendiconto di gestione del 2023.
Avrei desiderato sottolineare quanto sia assurda la situazione delineatasi a Siderno, è infatti allarmante notare che un comune come Siderno offre ai suoi cittadini solo un numero limitato di servizi, limitandosi esclusivamente a quelli relativi agli impianti sportivi e alla mensa scolastica. Non è stato speso un euro per servizi essenziali come gli asili nido, le case di riposo per anziani e le iniziative culturali quali fiere, musei, pinacoteche, teatri, spettacoli e mostre.
Ancora più preoccupante è l’assenza di sostegno per colonie estive, corsi extracurriculari, servizi turistici e centri creativi, a mio avviso catalogabili come necessari per la comunità. Questa carenza di servizi compromette il benessere e lo sviluppo della nostra città per cui sarebbe fondamentale che l’esecutivo prestasse maggiore attenzione a questo problema per garantire un futuro migliore ai cittadini.
Questo riflette una mancanza di programmazione e visione politica che potrebbero compromettere soprattutto il futuro delle nuove generazioni, poiché un paese che offre così pochi servizi non può essere di certo appetibile per i giovani. Pensando proprio alle esigenze dei giovani, ho deciso di analizzare in modo oggettivo questo rendiconto. È essenziale valutare, infatti, gli effetti delle scelte politiche sulle giovani generazioni e, per fare ciò, si potrebbe ricorrere all’utilizzo del Bilancio Intergenerazionale, uno strumento innovativo che ci consentirebbe di valutare meglio cosa si sta facendo per i giovani e per soddisfare le loro esigenze. Attualmente, comprendere questo richiede l’analisi di documenti complessi come il Documento Unico di Programmazione, il Bilancio di Previsione e il Rendiconto di Gestione.
Servirebbe, quindi, uno strumento più accessibile per rendere l’operato dell’Amministrazione trasparente, coinvolgendo i giovani, tramite anche le scuole e le associazioni giovanili, nei processi decisionali. È di vitale importanza far capire ai giovani cosa fa il comune per loro e dove potrebbero essere allocate maggiori risorse economiche.
Solo un processo partecipativo del genere renderebbe le nuove generazioni più consapevoli e coinvolte nella gestione della res pubblica, permettendo loro di essere artefici del proprio futuro. Bisognerebbe, inoltre, intervenire sulla carenza di servizi, che potrebbe essere una delle ragioni per cui i giovani scelgono di andarsene, infatti, quando le opportunità di lavoro, istruzione, svago e assistenza sono limitate, i giovani spesso cercano altrove per trovare migliori prospettive di vita. Investire in servizi locali potrebbe contribuire a trattenere i giovani e a dare nuova vita alle comunità.