Carabinieri di Reggio Calabria: dalla lotta contro l’inquinamento al recupero dei beni culturali
Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria ha recentemente annunciato una serie di importanti operazioni condotte sul territorio, riguardanti diverse sfaccettature della sicurezza e della tutela del patrimonio.
Operazione di Polizia Ambientale a Scilla
I Carabinieri della Stazione di Scilla hanno concluso un’intensa operazione di polizia ambientale durata circa quattro mesi, coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio. L’operazione ha portato alla notifica di 16 avvisi di garanzia nei confronti di individui impiegati principalmente nel settore edile. Le indagini hanno rivelato come gli indagati gestissero due discariche abusive, una a Solano Superiore, nel Comune di Scilla, e l’altra a Melia, nel Comune di San Roberto. I rifiuti sversati includevano materiali inerti, mobili, sanitari e anche rifiuti speciali pericolosi come batterie di automezzi. L’Arma dei Carabinieri si impegna attivamente nella lotta all’inquinamento ambientale per la salvaguardia della popolazione locale e la salubrità dei centri cittadini.
Arrestato Sebastian Ionut Gutuman
Un’altra operazione di rilievo è stata l’arresto di Sebastian Ionut Gutuman, 23 anni, avvenuto a Pamplona, in Spagna. Gutuman era stato coinvolto nell’operazione Perseverant, condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio sotto il coordinamento della Procura di Palmi. L’indagine ha smantellato una rete di traffico di droga attiva nella Piana di Gioia Tauro. L’attività investigativa è stata avviata grazie alla denuncia del padre di una giovane coinvolta nell’uso di stupefacenti. Nonostante si fosse rifugiato in Spagna, Gutuman è stato individuato e arrestato grazie alla cooperazione internazionale tra le forze dell’ordine italiane e spagnole. Con questo arresto, i Carabinieri hanno assicurato alla giustizia tutti gli indagati coinvolti nell’operazione Perseverant.
Recupero dei Beni Culturali
Presso il Museo Archeologico Nazionale di Reggio, il Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza ha restituito al Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Reggio e la provincia di Vibo Valentia 253 beni culturali recuperati. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi, ha portato al recupero di beni archeologici e paleontologici per un valore stimato di circa 300.000 €. L’attività investigativa ha coinvolto i Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Cosenza e ha avuto origine da un controllo doganale all’aeroporto di Reggio. Grazie alla collaborazione con le autorità archeologiche e museali, è stato possibile accertare l’autenticità dei reperti recuperati, alcuni dei quali risalenti al periodo preclassico antico e postclassico, provenienti dalle culture dell’America Centrale e dalla Magna Grecia.
L’impegno dei Carabinieri nella tutela ambientale e culturale dimostra l’importanza della sinergia tra le forze dell’ordine e le istituzioni locali e internazionali per garantire la sicurezza e la salvaguardia del territorio e del patrimonio storico-culturale.