Politica

La Politica del Cuore: Vincenzo Speziali dice addio alle Elezioni Europee

Di Vincenzo Speziali

La mia candidatura per le elezioni europee (si badi bene: competizione elettorale a fronte di sano e lecito consenso, quindi giammai per avvenuta cooptazione) viene a mancare all’ultimo minuto.
Non me ne cruccio, poiché ben altri prima di me hanno perduto diverse battaglie politiche (persino il mio Presidente Aldo Moro, oppure lo stesso Arnaldo Forlani, ogni giorno nel mio cuore), eppure, ciononostante, continuerò a vivere per la politica e non di politica: la differenza non è banale, soprattutto perché (magari ammettendo io stesso degli errori) per quanto mi riguarda, non verrò mai meno nel dare aiuto e assistenza alle persone, così come alla parola data.
Ringrazio quindi il Presidente Matteo Renzi, a cui, come gli ho detto, confermo di non far mancare il mio sostegno per lui e per la lista (oltre che per il progetto politico e mi rallegro della sua presenza che potrà avere influito circa la mia partecipazione) e parimenti farò votare con maggiore passione lui stesso, assieme alla Senatrice Sandra Mastella. Costei, difatti, in queste ore, ha avuto per me atteggiamenti di madre, che in altre e plurime occasioni passate ha dimostrato, sempre e comunque: la ringrazio!
Allo stesso tempo, sono grato a Maria Elena Boschi per altrettanta e sincera vicinanza, umana e affettiva e a Clemente Mastella (gigante più di tutti, per storia, preparazione e umanità) e a Giuseppe Siciliani, Angelo Sanza, Domenico Tallini, Giovanni Bilardi, Giuseppe Pedà, Pietro Fuda, Marilina Intrieri, Michele Trematerra, senza dimenticare Mario Tassone e Donato Veraldi, che (con i defunti Angelo Donato, Lillo Manti e Carmelo Pujia) mi hanno allevato in un’epoca lontana e passata, che al momento mi pare irripetibile, formandomi insieme a Rocco Anello, Vincenzo Serrao, Franco Fiorita, Marcello Furriolo e Franco Petramala. Tanti e tante altre avrei da citare, tuttavia il pensiero emozionato corre veloce, pur non dimenticando Agazio Loiero, Ernesto Pucci (il primo referente democristiano da me conosciuto), Clara Sanginiti, Marisa Fagà (altra mamma) e soprattutto l’anima benedetta di Anna Maria Nucci (…’zzi Annamarì ti penso ogni giorno, ma tu lo sai: ci parliamo attraverso le preghiere).
Aveva ragione il Principe di Salina (nel Gattopardo) “questo è il momento degli sciacalli”, ma principe per principe (so di esserlo, moralmente, della mia Bovalino), mi porta a non derogare alla mia dignità di uomo e di politico: ci può pure stare tutto ciò e non polemizzo (sono di scuderia) quindi sarò in campo comunque, nonostante l’esclusione dovuta alla di mia personale forza elettorale, con buona pace di una certa Nunzia Paese, che non capisco (e di donne me ne intendo) se è più bella, intelligente, oppure votabile e a cui sottrarrò i suoi unici voti: sono 8!
A ogni modo tengo nel cuore quanto mi ha detto mia moglie, «ti amo», dando un pensiero a chi è la mia vita (magari indegna!), cioè i miei figli, i quali d’uopo, sono la mia vita.
Ordunque battaglia elettorale sia perché non mollo, anzi rilancio e io non manco di parola con le persone: me ne faccio carico morale, ovvero si votino Renzi e Mastella e anche Giuseppe Varacalli. Sono di Bovalino e prediligo il territorio, il nostro territorio (composto di legalità e senso dello Stato che avrei rappresento, laddove Renzi e Mastella verranno) ma pur tuttavia non obliando alla mia Catanzaro: al Sindaco in carica, devo dire grazie, poiché ha dimostrato affetto verso di me (Nicò, sei stato amico, quanto e come sei: ti voglio bene!). Così come a Renzi ribadisco che vi sarò per lui, e per Sandra ribadendo quanti votini pochi (Filomena Greco a parte?) vi saranno.
Altro non aggiungo, se non la locuzione “voto per Sandra Mastella e per Matteo Renzi”, ringraziando, principalmente i miei amici di infanzia, che con la loro differente attitudine, liberamente, si comporteranno nei confronti di chicchessia, pur se io sono e rimango la politica, al pari di mio nonno. Un’ultima cosa: pur se molti fanno di tutto al fine di indurmi nel demordere e abbandonare la politica, non si vuol capire che in tal casi utilizzerò i miei metodi per contrastarli, poiché sono coerente con me stesso e mai, mai nella vita rinnegherò la mia stessa esistenza, cioè la politica stessa o quanto mi rende (con tutti i miei tanti difetti) ancora orgogliosamente di Bovalino. Io sono e sarò credibile comunque, innamorato ed esperto dell’umanità, rispetto alla quale mi inchino, per cui mi batterò sempre.

Redazione

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