Impiego di Beni Culturali da delitto: ricettazione, riciclaggio e attività economiche
La tutela penale dei beni culturali
Di Francesco Donato Iacopino, Emanuele Procopio, Giovanni Passalacqua ed Enzo Nobile
Proprio in virtù dell’inserimento della clausola di riserva che il legislatore ha inserito nella norma, il discrimine tra le norme a carattere generale della ricettazione e del riciclaggio e quella a carattere speciale di impiego in attività economiche o finanziarie beni culturali provenienti da delitto va rinvenuto nel criterio della pluralità, ovvero dell’unicità di azioni e delle determinazioni volitive ad esse sottese.
E, difatti, il reato di impiego beni culturali provenienti da delitto può configurarsi nel caso in cui l’elemento psicologico del reato sia rappresentato dal dolo generico, ovvero far perdere le tracce dell’origine illecita del bene mediante l’impiego in attività economiche o finanziarie viene fatto senza alcun fine di procurare a sé o ad altri un profitto, che lo distingue da quello della ricettazione in quanto per la sua configurazione è richiesto il possesso del bene o l’intromissione ai fini del possesso e l’elemento psicologico del dolo specifico, ovvero la finalità del profitto.
È altresì configurabile, detta fattispecie delittuosa e non quella di riciclaggio posto che, anche se per entrambi è richiesto l’elemento psicologico del dolo generico consistente nella specifica finalità di far perdere le tracce dell’origine illecita, la fattispecie delittuosa, a differenza dell’altra in esame, è perseguita mediante quell’impiego di risorse in “attività economiche o finanziarie”.Tale tipo di analisi consente di affermare che il reato nell’impiegare i beni culturali in attività economico finanziariesi pone in un rapporto di specialità rispetto all’articolo 518-sexies e quest’ultimo, a sua volta, è in specialità con l’articolo 518-quater.
Inoltre, tenuto conto che la norma in questione attribuisce la condotta delittuosa della clausola di riserva: fuori dei casi di concorso nel reato e dei casi previsti dagli articoli 518-quater e 518-sexies, soggetto attivo può essere individuato in chiunque impieghi il bene culturale di provenienza delittuosa, che ovviamente non può corrispondere nella persona di chi li possiede o li fornisce ai fini dell’impiego.
Tratto da La tutela penale dei beni culturali, Key Editore