Costume e Società

La Famiglia Ruffo di Bovalino

Di Antonio Ardore

Ho avuto modo di conoscere il Dott. Giovanni Ruffo nel 1995, quando io frequentavo la biblioteca comunale di Bovalino, presentatomi dall’allora direttore della biblioteca Giuseppe Italiano. Mi è apparso come una persona carismatica, orgoglioso della sua Famiglia e del Cognome che portava. Diverse volte sono stato chiamato alla sua villa, per parlare del mio libro Bovalino, un borgo da salvare. Nel 2001 gli presentai un questionario per avere notizie sulla Famiglia Ruffo di Bovalino e il rapporto con i Ruffo di Calabria. Da questo documento ho tratto le notizie seguenti.

I Ruffo furono feudatari della baronia di Bovalino-Bianco-Bruzzano dal 1250 circa al 1466.
La Famiglia, che è ancora presente a Bovalino, è originaria di Sinopoli. Da Sinopoli si era trasferita a Terranova tra il 1510 e il 1520 per il matrimonio di Antonio, figlio secondogenito di Giovanni Ruffo di Calabria, conte di Sinopoli, e Beatrice Monsolino. I Ruffo, che si erano trasferiti a Terranova, oltre che nel loro luogo di abituale residenza, avevano interessi a S. Cristina, a Bovalino, a Bianco (Monastero di Santa Maria di Pugliano), a Butramo (Monastero di San Nicola): di questi monasteri erano abati commendatari.
A Bovalino i Ruffo si recavano per curare i loro interessi e si trattenevano anche per qualche tempo. I Ruffo, dopo il 1660, si trovavano a risiedere per gran parte dell’anno a Bovalino pur avendo ancora dimora a Terranova. Si trasferiranno stabilmente a Bovalino nel 1680 in accordo con i congiunti Conti di Sinopoli e Ruffo di Calabria principi di Scilla, che avevano interesse, per ragioni commerciali, che loro familiari fossero presenti sul versante Jonico.
La Famiglia costruì alla marina di Bovalino un palazzo dopo il 1783, con annesso frantoio, in contrada Aiutamicristo, che fu ampliato e rinnovato dopo il 1860 da Nicola Ruffo, fratello del martire Gaetano e nonno di Elio Ruffo. Una casa colonica in via Signor Iddio, dove avvenivano le riunioni segrete dei rivoltosi del 1847. Altre proprietà immobiliari, avute a Bovalino Superiore dalla Famiglia Ruffo, passarono nel 1884, per volontà testamentaria di Giovanni Ruffo, all’ospizio omonimo.
La Famiglia si trasferì a Bovalino Marina stabilmente dopo il 1870, contemporaneamente alla costruzione della ferrovia. Prima di questa data abitava alla Marina soltanto durante il periodo di lavorazione delle olive e la vendemmia.
I Ruffo si imparentarono dal XV secolo con le famiglie Grimaldi, Zerbi, Grillo (di Oppido), Spina, Mileto (di Sinopoli), Procopio, De Maria, Spagnolo, Foti (di Casalnuovo), Calfapietra, Palaja, Albanese (di Siderno), Stranges, Gerardis (di Sinopoli), Brancatisano e Colonna.
Antonio Ruffo, che si trasferì da Sinopoli a Terranova, era il figlio secondogenito di Giovanni Ruffo di Calabria, conte di Sinopoli. Titoli e feudi del Casato erano appannaggio esclusivo del primogenito. I cadetti del Casato godevano la nobiltà della discendenza ma non godevano di titoli nobiliari diversi da quelli che, eventualmente, riuscivano ad acquisire da soli.
Nel 1810 ci fu il matrimonio tra Ferdinando Ruffo e Felìcia De Maria: da questa Famiglia nacquero i figli Giovanni, Nicola, Giuseppe, Francesco.
A Bovalino Superiore i palazzi del ‘600 erano tra il palazzo Bova-Albanese lungo la strada che conduce alla chiesa matrice; vennero in parte ribassati e ridotti a un solo piano dopo il terremoto del 1908. Alla Marina ci sono la Villa Giovanni Ruffo, il palazzo Nicola Ruffo e il palazzo del notaio Francesco Ruffo.
La Famiglia Ruffo ebbe diversi sindaci a Bovalino: Giovanni Battista Ruffo (1812-1813, 1816-1818, 1822-1824 e 1846-1855), Giuseppe Ruffo (1825-1828), Giovanni Ruffo (1860) e Nicola Ruffo (1869-1872).
Personalità: Gaetano Ruffo di Ferdinando (1822-1847) è uno dei 5 martiri di Gerace del 1847. Gaetano Ruffo di Nicola (1873-1951) avvocato dirigente della Massoneria Italiana di Palazzo Giustiniani (difese il brigante Musolino nel processo di Lucca). Elio Ruffo di Gaetano di Nicola (1921- 1972) regista cinematografico e documentarista.

Redazione

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