Costume e Società

Comunicare i luoghi: la “Pignolata più grande” chiude le feste natalizie a Filadelfia

Dalla Pro Loco Filadelfia e le associazioni Profilos e Agorà

Tra gli scopi specifici che le Associazioni Pro Loco, Profilos e Agorà, si prefiggono vi sono: la valorizzazione e promozione del territorio attraverso gli aspetti delle tipicità locali; la valorizzazione dei piatti della tradizione e la degustazione di prodotti attraverso sagre, eventi enogastronomici sul territorio.
Le Associazioni Pro Loco, Profilos e Agorà agiscono nella convinta considerazione che un grande evento non costituisca solo una manifestazione del prodotto territorio, ma che esso possieda un intrinseco contenuto di comunicazione del luogo.
L’evento agisce quindi anche come veicolo per diffondere la conoscenza di un territorio. Eventi fondamentali per la diffusione della cultura gastronomica calabrese.
Sulla base di tali premesse le Associazioni Pro Loco, Profilos e Agorà hanno inteso realizzare la Pignolata più grande del mondo.
Un’iniziativa pensata ad hoc per movimentare la giornata conclusiva delle feste natalizie che coincide con la festa della Epifania e che ha voluto salutare così il nuovo anno con svolgimento festoso e aggregativo.
La Pignolata al miele è una tipica dolcezza delle tradizioni culinarie calabresi, particolarmente diffusa durante il periodo delle feste.
A Filadelfia è tradizione prepararla soprattutto nel periodo Natale. È stato un momento di condivisione non solo perché tante signore insieme si sono messe all’opera per la sua realizzazione, ma anche perché c’è l’usanza di donarla ad amici e parenti. Alla realizzazione dell’evento sono intervenuti anche i ragazzi e ragazze del SAI.
È stata l’occasione per fare una grande festa di piazza anche e soprattutto per il piacere dello stare insieme, creando occasioni di incontro per residenti e turisti con la presenza della classica Befana e del DJ Ivan.
L’evento per la realizzazione della Pignolata più grande ha visto impegnate, in prima fila, volontarie di ogni età della nostra cittadina, in modo che la preparazione si sia potuta muovere nel solco fedele della tradizione filadelfiana con indicazione degli ingredienti e della tipologia e metodo di produzione e di impasto tradizionale. Il risultato è un dolce croccante all’interno e morbido all’esterno, con un sapore ricco e goloso, che rispecchia la tradizione e la generosità della cucina calabrese.
C’è nel modo di alimentarsi dei calabresi qualcosa di sacro e d’antico, l’osservanza di regole di comportamento che vengono dai secoli con piatti fortemente legati alle ricorrenze religiose; non vi è dubbio che la cucina tipica calabrese sia un prototipo della dieta mediterranea.

Redazione

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