Costume e Società

“Una risposta naturale a un’esigenza collettiva”: i 15 anni del Caffè Letterario Mario La Cava

Quattro chiacchiere con…

Il Caffè Letterario Mario La Cava di Bovalino celebra quest’anno il suo quindicesimo anniversario. Domenico Calabria, presidente e fondatore, riflette su questo importante traguardo, raccontando come l’iniziativa, nata spontaneamente da un gruppo di amici, si sia trasformata in un punto di riferimento culturale per l’intera Locride.
Mimmo, come valuti questi quindici anni di attività?
L’idea è nata in maniera spontanea da un gruppo di amici, spinti dal desiderio di creare uno spazio di dialogo culturale nella nostra comunità. Non volevamo semplicemente un luogo fisico, ma un punto di incontro dove potessero convergere idee, opinioni e creatività. Con il tempo, questa iniziativa si è evoluta in un autentico punto di riferimento culturale per l’intera Locride. Non abbiamo mai percepito questa esperienza come una scommessa, ma come una risposta naturale a un’esigenza collettiva che cresceva intorno a noi.
Quali obiettivi fondamentali avete raggiunto in questi anni?
Negli anni, il Caffè ha ospitato alcune delle figure più rappresentative del panorama letterario e culturale nazionale, da scrittori affermati a giovani talenti emergenti. Questo ha contribuito non solo a valorizzare il nostro territorio, ma anche a stimolare un dibattito culturale nella Locride. Uno dei risultati più significativi è stato sicuramente il rafforzamento del tessuto culturale locale, ora più dinamico e partecipativo. Abbiamo creato un luogo che favorisce la crescita intellettuale e la condivisione di esperienze, diventando un catalizzatore di idee e progetti innovativi.
Dal 2010 avete strutturato un calendario di eventi continuativo. Cosa caratterizza il vostro approccio?
Il nostro modello si basa su una programmazione eterogenea che include dialoghi con gli autori, concerti, spettacoli teatrali e cinematografici, nonché il Premio Letterario Mario La Cava, divenuto ormai un appuntamento istituzionale. L’aspetto più significativo è la continuità degli eventi, che ci permette di mantenere un pubblico costante e attento. La varietà è la nostra forza: ogni evento è pensato per rispondere ai diversi interessi della comunità, stimolando sia chi è già appassionato di cultura, sia chi si avvicina per la prima volta.
Quali strategie state considerando per il futuro?
La nostra sfida principale è attrarre i giovani, non solo come spettatori ma anche come protagonisti delle iniziative. Attualmente il nostro pubblico è costituito in larga parte da adulti. Per questo motivo, stiamo lavorando all’idea di istituire una borsa di studio rivolta agli studenti delle ultime classi dei licei locali, incentivandoli a produrre lavori originali in ambito letterario o culturale. Inoltre, stiamo sviluppando collaborazioni con le scuole e le università per includere i giovani in progetti di formazione pratica, come laboratori di scrittura, giornalismo e organizzazione di eventi culturali. Riteniamo che investire nelle nuove generazioni sia fondamentale per garantire un futuro solido e innovativo al Caffè.
Come sono i rapporti con la società civile?
Dal 2019 abbiamo introdotto una campagna di tesseramento, che rappresenta un contributo simbolico ma significativo. Questa scelta ci ha permesso di ottenere un sostegno economico continuativo, ma anche di creare una comunità più coesa intorno al progetto. Sorprendentemente, molte adesioni provengono anche da persone che vivono al di fuori della Locride. Questo supporto dimostra quanto l’attività del Caffè sia percepita come rilevante non solo a livello locale, ma anche su scala nazionale. Inoltre, abbiamo ricevuto contributi da istituzioni e privati che condividono la nostra visione e che ci incoraggiano a proseguire.
Il Premio Letterario Mario La Cava ha acquisito una dimensione nazionale. Qual è il suo valore per voi?
Il Premio è una delle iniziative che più ci sta a cuore. Oltre a portare il nome di un grande autore del ‘900 purtroppo spesso dimenticato, contribuisce a consolidare l’immagine della Locride come territorio ricco di cultura. Ogni edizione è un’occasione per mettere in luce opere e autori che spesso non trovano spazio nei circuiti più commerciali. Il nostro obiettivo è mantenere viva la memoria di figure come Mario La Cava, rendendole un punto di riferimento per le future generazioni, ma anche stimolare il panorama letterario contemporaneo a guardare verso nuovi orizzonti.
Quali sono le sue prospettive per il futuro del Caffè Letterario?
Il mio desiderio è che l’intera Locride possa finalmente esprimere appieno il suo potenziale culturale, artistico e paesaggistico. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario uno sviluppo strategico e integrato, come dimostrano altre realtà del Sud Italia. Noi continueremo a fare la nostra parte, ma il cambiamento richiede uno sforzo collettivo e una visione condivisa. Guardiamo al futuro con ottimismo: vogliamo ampliare le collaborazioni, sia a livello nazionale sia internazionale, e potenziare la nostra capacità di attrarre investimenti e talenti. Sono fiducioso che, con impegno e determinazione, il Caffè Letterario Mario La Cava saprà essere una risorsa vitale per i prossimi anni, portando avanti la sua missione di promuovere la cultura come strumento di crescita e coesione sociale.

Jacopo Giuca

Nato a Novara in una buia e tempestosa notte del giugno del 1989, ha trascorso la sua infanzia in Piemonte sentendo di dover fare ritorno al meridione dei suoi avi. Laureatosi in filosofia e comunicazione, ha trovato l’occasione di lasciarsi il nord alle spalle quando ha conosciuto la sua compagna, di Locri, alla volta del quale sono partiti in una altra notte buia e tempestosa, questa volta di novembre, nel 2014. Qui ha declinato la sua preparazione nella carriera giornalistica ed è sempre qui che sogna di trascorrere la vecchiaia scrivendo libri al cospetto del mare.

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