“Sogni Infranti” di Serafino Schipani incanta critica e pubblico
Non si arrestano gli apprezzamenti e le recensioni entusiaste per il libro Sogni Infranti di Serafino Schipani, poeta di Sersale noto con lo pseudonimo Seraschi. L’opera, pubblicata da Officine Editoriali da Cleto su iniziativa dell’editore Marco Marchese, è arricchita da una prefazione, una presentazione e una postfazione curate rispettivamente dalla dirigente scolastico del Liceo Scientifico Rita Levi Montalcini Giovanna Moscato, Francesca Stanizzi e Luigi Stanizzi. La copertina, incisiva e suggestiva, è frutto della progettazione grafica di Francesco Stanizzi.
La recente recensione della Dottoressa Titti Pascuzzi, di straordinaria profondità letteraria, evidenzia l’unicità dell’opera e il suo impatto emotivo. Pascuzzi si rivolge direttamente all’autore, descrivendo le liriche come un esempio di poesia autentica, che supera tempo e spazio, capace di coinvolgere i sensi e l’anima in uno stato primordiale, il psychè greco, ossia il soffio vitale. Pascuzzi scrive: “Le Tue liriche sono un esempio di poesia vera, perché investono l’interlocutore ex abrupto al di là del tempo e dello spazio e non lasciano alla mente la possibilità immediata di formulare una spiegazione razionale.”
La recensione sottolinea come le poesie di Schipani rifuggano da ogni narcisismo o solipsismo, raggiungendo una profondità in cui “ci siamo noi, c’è l’uomo”, come definito da grandi autori come Machado e Caproni. Il fascino della sua poesia risiede nel paradosso inspiegabile che la rende sublime, capace di suscitare emozioni contrastanti come sgomento e felicità. “Il Sublime delle Tue liriche – afferma Pascuzzi – suscita scintille di emozioni e rivela nuovi aspetti della realtà che sfuggono a chi si limita alla perfezione stilistica.”
La metrica, unita alla danza dei versi, dona autenticità alla parola poetica, che risulta nuda, inviolabile, pura e misteriosa. Pascuzzi aggiunge: “La vera poesia non è musicale, è pura e misteriosa e la sua musica è intrinseca e semantica.”
L’opera di Schipani, con la sua forza evocativa, ha permesso a Pascuzzi di rivivere emozioni giovanili, quelle promesse di gioia e bellezza indispensabili nella vita: “Sono ritornata ragazza, leggendo le liriche giovanili… ho riflettuto, ho avuto dubbi e debolezze, ma ho ammirato il Tuo animus pugnandi”. La fede emerge come baluardo e grazia, accompagnando l’essere umano nelle difficoltà e nel tramonto della vita, che diventa “un nuovo inizio, più consapevole e autentico”. Pascuzzi conclude con un ringraziamento accorato: “Grazie, Serafino, per questo canto che non è solo Tuo, ma è il canto dell’umanità che si interroga sul mistero della vita, bella e terribile.”
Nato nel 1948 a Sersale, in provincia di Catanzaro, Serafino Schipani è stato insegnante e autore di numerose opere, tra cui Con noi, intorno a noi (2004), Il Vangelo secondo un poeta (2012), Versi d’altri tempi (2019) e Sogni Infranti (2024). I suoi libri, sempre accolti con entusiasmo, diventano rapidamente introvabili nelle librerie e le presentazioni attirano folle di lettori.
A chiusura del libro, un verso emblematico di Schipani:
Con Sogni Infranti, Serafino Schipani dimostra ancora una volta il potere della poesia di toccare il cuore e l’anima, rinnovando la meraviglia di essere e di esserci.