Un piano ambizioso per la tutela del patrimonio religioso della Locride
Nella giornata di sabato 4 gennaio, il Vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, Mons. Francesco Oliva, ha presentato alla comunità un progetto di fondamentale importanza per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio religioso locale. Grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, verranno infatti avviati interventi di restauro e adeguamento antisismico in sette edifici di culto della diocesi, per un finanziamento complessivo di oltre 21,6 milioni di euro.
Questo progetto si inserisce nella Missione 1 del PNRR, dedicata alla digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, e nella Componente 3 – Cultura 4.0. In particolare, rientra nella Misura 2 Rigenerazione di piccoli siti culturali e nell’Investimento 2.4, che punta alla sicurezza sismica nei luoghi di culto, al restauro del patrimonio culturale e alla tutela delle opere d’arte. I sette interventi previsti sono stati selezionati sulla base delle criticità strutturali verificate negli edifici. Gli interventi principali includono la Chiesa dell’Immacolata Concezione Maria SS. delle Anime del Purgatorio a Caulonia con un finanziamento di 2.880.000 euro, la Chiesa dell’Arciconfraternita del SS. Rosario, sempre a Caulonia, per 1.560.000 euro, e la Chiesa di Sant’Ilarione, nel medesimo comune, con 4.660.000 euro. Tra gli interventi più significativi emerge quello per la Concattedrale Basilica Minore di Gerace, con un finanziamento di 6.830.000 euro. Seguono la Chiesa di Maria SS. Addolorata a Gioiosa Ionica (1.170.000 euro), il Santuario Madonna della Montagna a San Luca (2.850.000 euro) e la Chiesa di S. Carlo Borromeo a Siderno (1.660.000 euro).
La Diocesi di Locri-Gerace ha assunto il ruolo di soggetto attuatore esterno, collaborando con il Ministero della Cultura per la realizzazione degli interventi. L’iter è stato complesso e ha richiesto una prima fase conoscitiva accurata, condotta tramite campagne di indagini e prove di laboratorio. Le gare d’appalto, svolte nel rispetto delle normative vigenti, si sono avvalse del sistema telematico della Centrale Unica di Committenza della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Gli incarichi sono stati affidati a un team di professionisti selezionati mediante bando pubblico, tra cui geologi, architetti, ingegneri, restauratori e archeologi. Tra le figure principali coinvolte, spiccano l’Arch. Giorgio Metastasio come responsabile unico del progetto e l’Ing. Paolo Raschillà per il supporto tecnico-amministrativo, affiancati da altri esperti come il Geom. Roberto Loccisano e il Dott. Mauro Gliozzi.
I lavori, assegnati a diverse imprese aggiudicatarie, prevedono tempi di esecuzione variabili tra i 12 e i 27 mesi. L’obiettivo è di completare e collaudare tutte le opere entro il 31 dicembre 2025, rispettando un cronoprogramma rigoroso e monitorando costantemente l’avanzamento tramite report pubblici accessibili sul portale della Diocesi.
Questo progetto rappresenta il più grande finanziamento mai ricevuto da un ente nella Locride e costituisce un’opportunità unica per la tutela del patrimonio artistico e religioso locale. Oltre a garantire la sicurezza strutturale degli edifici sacri, l’iniziativa favorisce lo sviluppo economico e occupazionale, grazie al coinvolgimento di aziende e professionisti del territorio. Come sottolineato da Mons. Oliva, «questo intervento non solo protegge il nostro patrimonio culturale e religioso, ma rappresenta anche un segnale di speranza e crescita per l’intera comunità». La grande occasione offerta dal PNRR si traduce quindi in un passo concreto verso la valorizzazione delle radici storiche e spirituali della Locride, guardando al contempo a un futuro più sicuro e sostenibile.