Bruno Panuzzo: da New York a un programma in onda su Rai Due
Riceviamo e pubblichiamo
L’artista locrideo Bruno Panuzzo, dopo aver presentato con successo a New York il suo ultimo lavoro discografico denominato Coliseum, si è esibito in una trasmissione televisiva in onda su Rai Due. In America le esecuzioni canore in lingua italiana si sono rivelate alquanto pregevoli: concretizzatesi all’interno di alcuni raffinati Book Shop di Manhattan e supportate dalla delicatissima versione del brano Imagine di John Lennon (eseguita da Panuzzo a Central Park, unitamente a un artista americano, proprio sul sito denominato Strawberry Fields). L’evento appena citato rappresenta un elemento fondamentale, nonché una sorta di spartiacque nella carriera di Panuzzo. Quanto espresso serve per poter delineare il percorso musicale compiuto da un artista che, nel tempo, si è enormemente identificato sia con la musica italiana di qualità, sia con le composizioni straniere più amate (prediligendo i ritmi provenienti da oltre oceano e da oltremanica). Sulla falsariga di quanto evidenziato, Panuzzo si è esibito in Rai con due brani divenuti ormai delle pietre miliari della musica globale: Sweet Home Chicago dei Blues Brothers e Light My Fire dei Doors. Proprio la grinta di quest’ultimo brano, che ha fatto quasi da contraltare alla performance statunitense, ha evidenziando caratteristiche canore pregevoli e decisamente agli antipodi rispetto ai pezzi italiani eseguiti a New York. L’esibizione capitolina è avvenuta all’interno del programma Videobox di Rai Due. La trasmissione è stata ideata da Rosario Fiorello e Mariano d’Angelo per la regia, dinamica e avvincente, di Pietro Pellizzieri. La capacità dell’artista locrideo d’incanalare emozioni grezze, attraverso l’ausilio della voce, ha trasformato l’esibizione in un felice momento di connessione fra interprete e pubblico. Una grande soddisfazione, quindi, per Bruno Panuzzo: umile figlio della Calabria positiva, laboriosa e che annovera il coraggio di porsi in discussione. È stata proprio l’umiltà il fattore comune e determinante a spingere Panuzzo verso gli Stati Uniti. L’artista ha affrontando con determinazione il mercato musicale più vasto e ambito in assoluto: concludendo con successo l’avventura più ardua che egli abbia mai intrapreso.