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La legge è uguale per tutti: storia, fantasia e giustizia nella Locride

A partire dalla prossima settimana, il nostro giornale online avrà l’onore di pubblicare a puntate La Legge è uguale per tutti, opera di Giuseppe Pellegrino che intreccia sapientemente elementi storici e di finzione per esplorare le radici legislative della Locride. Questo lavoro non è un semplice esercizio di stile o intrattenimento, ma un invito alle istituzioni e ai cittadini a riscoprire e valorizzare l’eredità giuridica di questa terra.

L’importanza di Zaleuco e della tradizione locrese

Pellegrino ci guida nel cuore della Locride del VII secolo avanti Cristo, un’epoca cruciale in cui Zaleuco, il primo legislatore della storia occidentale, concepì un corpus normativo destinato a rivoluzionare il concetto di giustizia e ordine sociale. Le sue leggi, lodate persino da Aristotele, si basavano sul principio della pena certa, eliminando qualsiasi discrezionalità da parte dei giudici. Questa innovazione radicale non solo stabilì un sistema giudiziario imparziale, ma garantì una stabilità duratura che consentì alla polis di Locri di prosperare per oltre due secoli, diventando un modello di civiltà giuridica per le altre città-stato dell’antichità.
L’opera sottolinea con forza la scarsa considerazione che oggi viene riservata alla figura di Zaleuco, nonostante il suo contributo fondamentale alla storia del diritto. Pellegrino denuncia apertamente l’assenza di un Centro Studi dedicato a questa figura chiave, un vuoto che priva la Locride di un’opportunità unica per valorizzare la propria eredità storica. L’autore propone una riflessione più ampia, evidenziando la necessità di integrare nei programmi scolastici lo studio approfondito delle istituzioni di Locri Epizefiri, affinché le nuove generazioni possano riscoprire e apprezzare appieno il ruolo pionieristico di questa città nella nascita del pensiero giuridico occidentale.

Tra storia e noir

La Legge è uguale per tutti combina la precisione storica con l’atmosfera del noir. L’autore, partendo da eventi e figure autentiche, costruisce una narrazione in cui Zaleuco si trova ad affrontare un misterioso intrigo. Le leggi citate, alcune delle quali di una modernità sorprendente, fungono da strumenti per svelare verità nascoste, mentre i personaggi oscillano tra il reale e il frutto dell’immaginazione.

Una riflessione contemporanea

L’opera non si limita a raccontare il passato, ma invita a una riflessione sul presente. Pellegrino sottolinea come la Locride, nonostante il suo ruolo storico cruciale, sia spesso relegata ai margini delle grandi narrazioni. Ripercorrere le gesta di Zaleuco e di altri legislatori come Caronda e Licurgo offre spunti per ripensare il valore della giustizia e dell’equità nelle società moderne.
Con questa pubblicazione, il nostro giornale intende promuovere non solo un’opera di straordinario valore, ma anche un dibattito culturale e civile che possa contribuire a riscoprire le radici profonde della nostra comunità. Non perdete il primo appuntamento della serie martedì 11 dicembre.
Un viaggio affascinante vi aspetta.

Oὐδείς

Oὐδείς (pronuncia üdéis) è il sostantivo con il quale Ulisse si presenta a Polifemo nell’Odissea di Omero, e significa “nessuno”. Grazie a questo semplice stratagemma, quando il re di Itaca acceca Polifemo per fuggire dalla sua grotta, il ciclope chiama in soccorso i suoi fratelli urlando che «Nessuno lo ha accecato!», non rendendosi tuttavia conto di aver appena agevolato la fuga dei suoi aggressori. Tornata alla ribalta grazie a uno splendido graphic novel di Carmine di Giandomenico, la denominazione Oὐδείς è stata “rubata” dal più misterioso dei nostri collaboratori, che si impegnerà a esporre a voi lettori punti di vista inediti o approfondimenti che nessuno, per l’appunto, ha fino a oggi avuto il coraggio di affrontare.

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