“The World Gate – Muri che Uniscono”: l’Arte come ponte tra i continenti
The World Gate – Muri che Uniscono è un’iniziativa artistica internazionale che, inaugurata lo scorso anno nel centro storico di Belvedere Marittimo, in provincia di Cosenza, ha l’obiettivo di promuovere il dialogo interculturale e l’unità globale attraverso l’arte. Questo evento ha trasformato la cittadina calabrese in un crocevia di culture e tradizioni, divenendo il simbolo di un movimento che celebra la diversità e connette i popoli.
Parte del programma Pitagora Mundus, l’iniziativa è promossa dall’Istituto Calabrese di Politiche Internazionali con il patrocinio dell’amministrazione comunale. L’obiettivo è chiaro: trasformare l’arte in un veicolo di dialogo, cooperazione e inclusione, abbattendo confini culturali e geografici.
Un’opera monumentale: cinque continenti in ceramica
Fulcro del progetto è una monumentale installazione artistica in ceramica, un bassorilievo di 5 metri di larghezza e 2 metri di altezza, composto da cinque pannelli, ciascuno rappresentante un continente. Ogni pannello, delle dimensioni di 1,30 metri per 2, è il risultato della collaborazione tra artisti di diverse nazionalità, che lavorano fianco a fianco a Belvedere Marittimo, celebrando la ricchezza culturale e il dialogo globale.
Il primo pannello, Abya Yala – Tierra Madura, è stato realizzato nel 2023 da artisti argentini e rappresenta la resilienza dell’America Latina. Quest’anno, il pannello dedicato all’Africa, intitolato Roots and Horizons è stato creato dal professore egiziano Akmal Abdelrahman. Elementi simbolici come l’Occhio di Horus e il Nilo sottolineano la ricchezza culturale e la resilienza africana, mentre un ritratto femminile celebra il ruolo centrale della donna nella società.
Una rete globale di connessioni
Ogni pannello sarà replicato nel Paese d’origine degli artisti, attraverso la realizzazione di calchi, creando una rete di connessioni globali. Questo processo trasforma l’opera in una porta simbolica che unisce i continenti, rafforzando il legame tra gli artisti, le loro terre e il messaggio universale di unità. La ceramica e l’arte murale diventano strumenti di trasformazione socioculturale, promuovendo lo scambio di esperienze e nuove espressioni condivise.
La realizzazione dei pannelli è possibile grazie al lavoro degli artisti locali, Enzo Molino e Angelo Aligia, che affiancano i colleghi internazionali, dimostrando come la tradizione artigianale possa veicolare un messaggio universale.
Un simbolo di pace e dialogo globale
«Viviamo in un’epoca in cui i muri dividono. Noi cerchiamo soluzioni per unire i popoli attraverso l’arte» ha dichiarato Salvatore La Porta, Presidente di IsCaPI. Ha annunciato che il pannello dedicato all’America sarà portato al Cairo a dicembre, mentre nel 2025 Belvedere ospiterà artisti dal Nepal, e un’opera sarà realizzata in Patagonia. Al termine dei cinque anni, i pannelli originali saranno esposti permanentemente a Belvedere Marittimo, mentre le repliche troveranno posto nei cinque continenti.
Anche il Sindaco Vincenzo Cascini ha evidenziato il valore dell’iniziativa: «Belvedere diventa un punto d’incontro tra continenti e tradizioni. L’arte dimostra di poter abbattere confini e costruire ponti tra i popoli.»
Un futuro di unità e inclusione
The World Gate – Muri che Uniscono si distingue per la capacità di ispirare, connettere e trasformare, dimostrando che l’arte può superare barriere e pregiudizi, creando un mondo più unito e inclusivo. Belvedere Marittimo si riconferma, così, un punto centrale per il dialogo culturale e la cooperazione internazionale.