CGIL Calabria: lotta per i diritti, la giustizia sociale e la parità di genere
La sezione Calabria della Confederazione Generale Italiana del Lavoro si prepara a un fine settimana di intensa mobilitazione, affrontando temi cruciali per il futuro della regione e del Paese. Due eventi di grande rilevanza si intrecciano: lo sciopero generale del 29 novembre e il recente impegno nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Lo sciopero generale del 29 novembre
La Funzione Pubblica della sezione regionale della CGIL e la FP della sezione regionale dell’Unione Italiana del Lavoro hanno partecipato al presidio ospedaliero del 27 novembre per sensibilizzare lavoratori e cittadini sulle ragioni dello sciopero. La Calabria, infatti, soffre condizioni di disagio estremo a causa di bassi salari, disoccupazione e spopolamento, aggravati da una legge di bilancio nazionale che prevede sette anni di austerità e tagli. Questa politica sta ulteriormente indebolendo i servizi pubblici, in particolare la sanità, già compromessa da un blocco del turnover e da un definanziamento del Fondo sanitario nazionale.
“Le scelte politiche attuali tradiscono una volontà di privatizzazione dei servizi pubblici”, denuncia la CGIL, sottolineando come ciò comprometta l’uguaglianza di accesso garantita dalla Costituzione. Lo sciopero del 29 novembre sarà pertanto un’occasione per chiedere salari dignitosi, un piano straordinario di assunzioni e il rafforzamento del sistema pubblico. La manifestazione regionale si terrà a Cosenza, con presidi nei principali ospedali calabresi, dalla mattina fino al pomeriggio.
Calabria: la regione più povera d’Europa
A livello nazionale, la situazione dei salari reali è critica, con un costante declino che mette a rischio la dignità delle famiglie lavoratrici. La Calabria, pur beneficiando di risorse europee e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, non ha colmato il divario con il resto d’Italia, mantenendo un tasso di occupazione al 44% e un’occupazione femminile al 32,6%, tra le più basse del Mezzogiorno. “È tempo di cambiare direzione e di costruire un modello di sviluppo che metta al centro il lavoro e i diritti”, dichiara la CGIL, invitando tutti a scendere in piazza il 29 novembre.
Giornata internazionale contro la violenza sulle donne
Parallelamente, la sezione regionale della CGIL ha ribadito il proprio impegno nella lotta contro la violenza di genere durante l’iniziativa Tra possesso e libertà, tenutasi a Corigliano Rossano. Gli interventi hanno evidenziato come la violenza sulle donne sia un fenomeno strutturale, non confinato a specifiche categorie sociali o etniche. «La manovra economica nazionale non prevede fondi adeguati per i centri antiviolenza e le case rifugio» denuncia Rossella Napolano, segretaria regionale del Sindacato Pensionati Italiani. «È necessaria una rivoluzione culturale per abbattere gli stereotipi di genere e prevenire la violenza.»
L’evento ha messo in luce il ruolo strategico dei centri antiviolenza e l’importanza di strategie mirate, come corsi di educazione all’affettività e sostegno agli orfani di femminicidio. Eleonora Sammarro, responsabile della sezione di Corigliano Rossano del SPI, ha ricordato il contributo della CGIL tramite convenzioni con associazioni come Mondiversi.
Le mobilitazioni di questi giorni dimostrano il fermo impegno della sezione regionale della CGIL nel difendere i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, nel garantire uguaglianza di genere e nell’assicurare un futuro dignitoso per tutti i cittadini calabresi.