AlterEgo a scuola: l’educazione diventa innovativa con il progetto di Alessandro Piano
AlterEgo at School è un progetto educativo ideato da Alessandro Piano, un artista italiano, noto a livello internazionale per la sua capacità di combinare creatività, didattica e tecnologia. Questa iniziativa si distingue per l’uso di tecniche narrative e di apprendimento interattivo, mirate a coinvolgere gli studenti in modo originale e stimolante.
AlterEgo at School si fonda su un principio chiave: l’apprendimento avviene più efficacemente quando è accompagnato da emozioni, storie e partecipazione attiva.
Piano ha sviluppato il progetto partendo dalla convinzione che la scuola non deve solo trasmettere nozioni, ma anche aiutare gli studenti a riflettere su sé stessi e il mondo che li circonda.
Il nome del progetto richiama il concetto di un alter ego narrativo o identità alternativa. Gli studenti, attraverso attività guidate, si mettono nei panni di personaggi diversi o immaginano nuove versioni di sé stessi per affrontare sfide e situazioni inedite. Questo approccio li spinge a esplorare creatività, empatia e capacità di risolvere problemi.
AlterEgo at School si avvale di strumenti digitali e metodologie innovative come:
- Storytelling interattivo: gli studenti creano storie collettive, spesso ispirate a temi sociali, storici o scientifici.
- Tecnologia educativa: applicazioni e piattaforme online vengono integrate nel percorso per stimolare l’interesse e la partecipazione.
- Gamification: le attività sono spesso strutturate come giochi con obiettivi chiari e ricompense, incoraggiando il coinvolgimento attivo.
- Lavoro collaborativo: gli studenti lavorano in gruppo per sviluppare progetti complessi, migliorando le loro competenze relazionali.
Uno degli aspetti più apprezzati di AlterEgo at School è il modo in cui aiuta gli studenti a sviluppare competenze trasversali come:
- Pensiero critico e creativo: grazie a problemi aperti e scenari complessi.
- Empatia e consapevolezza sociale: attraverso l’immedesimazione in altri punti di vista.
- Autonomia e responsabilità: ogni partecipante è incentivato a contribuire attivamente al successo del progetto.
AlterEgo at School non è solo un’esperienza limitata all’aula: i temi trattati spesso riguardano il mondo reale, con riferimenti a questioni ambientali, etiche o di attualità. In questo modo, il progetto aiuta gli studenti a connettere le loro conoscenze scolastiche alla vita quotidiana, rendendole più significative, temi che abbiamo voluto approfondire direttamente con il suo autore.
Che cos’è esattamente il progetto AlterEgo a scuola?
È un’iniziativa che ho ideato per portare arte e consapevolezza nelle scuole di ogni ordine e grado. L’obiettivo è coinvolgere i ragazzi in un percorso creativo che non solo stimola la loro immaginazione, ma li aiuti anche a esplorare i loro ricordi e le loro passioni, il tutto attraverso un approccio inclusivo e innovativo.
Mi sembra un progetto ambizioso e affascinante. Come si sviluppa nelle diverse fasce d’età scolastica?
Abbiamo suddiviso il progetto in tre fasi principali, ognuna pensata per un ordine scolastico diverso. Per i bambini delle scuole elementari utilizziamo le stampe dei miei Alter Ego come base creativa: questi profili diventano una sorta di tela su cui i piccoli possono esprimere se stessi, decorandoli con oggetti, colori e ricordi che per loro hanno un significato speciale. Per i ragazzi delle scuole medie, il percorso diventa più strutturato: lavorano su sculture grezze da me fornite, trasformandole in opere tridimensionali. Ogni classe lavora collettivamente su un progetto artistico. Infine, gli studenti delle scuole superiori si occupano della promozione e della vendita delle opere, utilizzando i social media e organizzando eventi per raccogliere fondi a favore della loro scuola.
Un progetto che, dunque, non si limita all’arte, ma coinvolge anche competenze pratiche e comunicative. Qual è il ruolo dell’iconico omino dei mattoncini nelle tue opere?
È il simbolo del progetto. Per me rappresenta l’immortalità dei ricordi e dell’arte. Ogni mia opera in resina incorpora frammenti di passato, oggetti che hanno un valore affettivo e che, in questo contesto, assumono una nuova vita. L’omino diventa un punto di partenza per raccontare storie e creare connessioni.
Quali sono i benefici aspetti formativi di questo progetto per i ragazzi?
La pedagogista Cecilia Ravina, che collabora con noi, sottolinea spesso l’importanza del gioco e dell’arte per lo sviluppo dei giovani. Questo progetto permette loro di tornare a essere protagonisti delle proprie esperienze, di esprimersi liberamente e senza giudizio. Inoltre, attraverso il lavoro di gruppo e il confronto, i ragazzi sviluppano competenze sociali, artistiche e pratiche che sono fondamentali per la loro crescita.
Un messaggio bellissimo. Quali sono i risultati che speri di ottenere con AlterEgo a scuola?
Vorrei che i ragazzi imparassero a vedere l’arte come uno strumento per conoscersi meglio e raccontarsi. Inoltre, mi auguro che il progetto rafforzi il senso di comunità e di appartenenza nelle scuole, perché lavorare insieme per un obiettivo comune è un’esperienza unica e formativa.
Dove possiamo seguire i progressi di AlterEgo at school?
Potete seguire il progetto sui miei canali sociali e su quelli delle scuole coinvolte. Stiamo cercando di documentare ogni fase, proprio per condividere questa esperienza con il pubblico e sensibilizzare sull’importanza dell’arte nella formazione.
Allora non ci resta che seguire il progetto e lasciarci ispirare!