In Calabria, la Confederazione Generale Italiana del Lavoro denuncia con forza una serie di problematiche che riguardano la sanità, i lavoratori precari e le grandi opere infrastrutturali. Dalle aggressioni al personale medico alle difficoltà dei Tirocinanti di Inclusione Sociale, fino alle problematiche legate al controverso progetto del Ponte sullo Stretto, l’organizzazione sindacale solleva interrogativi cruciali sulle scelte politiche regionali e nazionali. In questo contesto, la CGIL richiama l’attenzione sulla necessità di soluzioni concrete e di un impegno maggiore per garantire diritti, dignità e una prospettiva di sviluppo per la Calabria e il suo futuro.
Un grazie al Presidente per la sua solidarietà… ma non basta
La Funzione Pubblica della sezione regionale della CGIL ringrazia il Presidente della Regione Roberto Occhiuto per aver finalmente alzato la voce riguardo le aggressioni al personale medico e sanitario. Tuttavia, il sindacato non può fare a meno di sottolineare che non basta un semplice coro di solidarietà per affrontare la vera radice del problema. In particolare, si fa riferimento al recente episodio di violenza al Pronto Soccorso di Lamezia Terme, che ha visto Rosarino Procopio vittima di un’aggressione violenta. Questo evento segna un passaggio all’irreparabile per una professione già messa sotto pressione da anni di delegittimazione e difficoltà sistemiche. Il sindacato denuncia un sistema che, da tempo, ha avviato un processo di privatizzazione della sanità pubblica, con una classe politica incapace di rinnovare la fiducia tra cittadini e professionisti. Non si può più ignorare che, nonostante la presenza di salvatori della patria nella gestione sanitaria, i risultati siano stati disastrosi e la situazione in continua degradazione.
Il Ponte sullo Stretto: un fallimento economico e sociale
In un’altra iniziativa importante, la CGIL ha promosso la conferenza stampa NO al Ponte sullo Stretto” a Roma, con il segretario confederale Pino Gesmundo che ha criticato aspramente l’idea di costruire l’infrastruttura. A partire dal 1981, infatti, sono stati spesi oltre un miliardo di euro senza che l’opera vedesse mai la luce. Gesmundo ha ricordato che, oltre ai costi già ingenti, il Governo ha fatto marcia indietro, abbandonando i progetti per la società di costruzione, mentre altri costi, come quelli di risarcimento e penali, continuano a pesare sul bilancio pubblico. Il rischio per l’ambiente è poi un altro tema centrale: l’opera verrebbe costruita su due faglie sismiche, con il parere negativo delle istituzioni scientifiche italiane. Le risorse destinate al Mezzogiorno, ha concluso Gesmundo, potrebbero essere meglio utilizzate per combattere il dissesto idrogeologico, migliorare l’approvvigionamento idrico e completare le infrastrutture già esistenti.
TIS: una battaglia per la dignità lavorativa
Infine, la CGIL si è espressa anche sulla condizione dei TIS in Calabria. Questi lavoratori, spesso impegnati in condizioni precarie senza alcuna garanzia di stabilità, necessitano di contratti chiari e stabili. Il sindacato, pur riconoscendo l’importanza di questi lavoratori, sottolinea che non si può continuare a promuovere percorsi di tirocinio senza tutele, rischiando di fare leva su una forza lavoro a costo zero. In tal senso, si sollecita l’adozione di misure concrete, come l’estensione degli incentivi anche per le assunzioni a tempo determinato, e il rispetto delle normative già esistenti che potrebbero consentire la stabilizzazione dei tirocinanti. La situazione, infatti, è critica: se davvero queste risorse umane sono indispensabili per gli enti locali, non è più accettabile mantenere una forza lavoro precaria senza diritti.
In conclusione, mentre la solidarietà è benvenuta, la vera sfida per la Calabria e il Mezzogiorno è costruire politiche che non siano basate su promesse vuote, ma che rispondano a reali esigenze sociali e strutturali, dai medici alle infrastrutture, dai lavoratori precari alle emergenze ambientali. Non bastano le parole: è il momento di passare ai fatti concreti, con politiche chiare e investimenti mirati per il futuro del lavoro e della sanità nella nostra regione.