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Belvedere Marittimo: ultimo atto per il Festival della Summer Peace University

Dall’Ufficio Stampa

La Summer Peace University, organizzata dall’Istituto Calabrese di Politiche Internazionali in collaborazione con il Comune di Belvedere Marittimo, si avvia alla conclusione con il concerto lirico finale, intitolato Il Belcanto Italiano, previsto per mercoledì 13 novembre dalle ore 20:30 alle 21:30 presso la suggestiva Chiesa del Crocifisso nel centro storico della cittadina tirrenica.
La Summer Peace University, patrocinata dal Consiglio Regionale della Calabria e sostenuta da numerosi partner e sponsor, ha trasformato Belvedere Marittimo in un polo culturale internazionale. Dal 20 ottobre al 15 novembre 2024, il borgo ha ospitato un ricco programma di attività accademiche e artistiche dedicate alla promozione della pace e della cooperazione internazionale. L’evento ha coinvolto studenti e docenti da università di tutto il mondo, creando un’occasione unica di confronto tra giovani di diverse culture e rafforzando il dialogo interculturale come strumento per costruire un futuro di pace.
Il festival musicale, parte integrante della Summer Peace University, è stato ideato per valorizzare la voce e la musica come strumenti di espressione universale, capaci di superare barriere culturali e linguistiche. Ogni concerto ha offerto al pubblico un’esperienza unica, esplorando vari generi e stili, con l’obiettivo di raccontare storie di umanità, resilienza e speranza.
Il primo concerto ha visto il pianista jazz Riccardo Galimi e la cantante Rosa Antonuccio accompagnare il pubblico attraverso celebri colonne sonore di compositori come Ennio Morricone, Nicola Piovani, Nino Rota e Hans Zimmer, intrecciate con brani di Bob Dylan, Michael Jackson e John Lennon. La serata è stata un inno alla pace e alla forza della musica nel trasmettere messaggi di impegno sociale.
Il secondo concerto ha celebrato la musica d’autore italiana con il chitarrista Ciriaco Siniscalchi e la cantante Irene Cantisani, che hanno omaggiato interpreti iconici come Fabrizio De André, Domenico Modugno, Francesco De Gregori, Mango, Mina, Mia Martini e Fiorella Mannoia. La musica popolare del sud Italia ha assunto il ruolo di simbolo di pace e dialogo interculturale.
Il terzo appuntamento, interpretato dal Trio Classico composto da Andrea Bosa (pianoforte), Giovanna Ferraro Caruso (violino) e Domenico Russo (clarinetto), ha condotto il pubblico in un viaggio musicale dall’Armenia alla musica klezmer. I brani di Giuseppe Verdi, Gabriel Fauré, Aram Il’ič Khachaturian, Darius Milhaud e Astor Piazzolla hanno offerto un’esperienza emotiva intensa, dimostrando come la musica possa fungere da ponte tra culture diverse e favorire il dialogo interculturale.
Mercoledì, il concerto finale vedrà il Trio Lirico Rosa Antonuccio (soprano), Francesco Laino (baritono) e Romeo Lombardi (pianoforte) condurre il pubblico attraverso le tematiche del teatro operistico, affrontando questioni attuali come la schiavitù, i matrimoni forzati e l’uguaglianza di genere. Le opere di Georg Friedrich Haendel, Wolfgang Amadeus Mozart, Vincenzo Bellini, Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini offriranno una riflessione sull’amore come forza capace di trasformare e guarire le ferite dell’umanità.
Il Festival Summer Peace University non è solo una celebrazione musicale, ma un vero e proprio laboratorio di pace. Sotto la direzione artistica della soprano e promotrice del progetto Music for Peace – Pace tra i Popoli Antonuccio, il festival ha creato uno spazio di condivisione in cui la cultura diventa veicolo di crescita personale e collettiva. La musica, ambasciatrice di pace, ha accompagnato ogni serata, facendo sentire il pubblico parte di un dialogo universale, in cui le note diventano narrazioni di pace.
La conclusione del festival non rappresenta solo la fine di una serie di concerti, ma è un invito a portare avanti i valori promossi dalla Summer Peace University nel quotidiano. Grazie all’impegno degli artisti e alla partecipazione del pubblico, il festival si conferma come un evento culturale che, attraverso la bellezza della musica, sa infondere speranza, costruendo ponti tra generazioni e culture.
L’organizzazione desidera esprimere profonda gratitudine agli artisti, ai partner e al pubblico per il loro sostegno. È grazie a questo contributo collettivo che il Festival ha trasformato la musica in un simbolo di pace e solidarietà, unendo le persone nel nome della bellezza e della comprensione reciproca. Un ringraziamento particolare va alla direttrice artistica Antonuccio, la cui dedizione e visione hanno reso possibile un evento unico, capace di ispirare e lasciare un segno profondo.
L’appuntamento è dunque per un’ultima, indimenticabile serata insieme, all’insegna della musica, della riflessione e della condivisione.

Redazione

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