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Sabato la Giornata Diocesana di Preghiera per la Cura del Creato

Sabato 9 novembre, al Santuario Diocesano Nostra Signora dello Scoglio, si terrà la consueta Giornata diocesana di preghiera per la cura del creato, un evento annuale che, alla presenza del Vescovo della diocesi di Locri-Gerace, Monsignor Francesco Oliva, mira a sensibilizzare la comunità sul delicato tema della cura ambientale. Quest’anno, la celebrazione assume un significato ancor più profondo, poiché il santuario, situato in un’area devastata dagli incendi, testimonia la forza della fede e della comunità contro le ferite inflitte all’ambiente. Da anni, infatti, il Vescovo e la comunità di fedeli promuovono la donazione di piante di ulivo, un gesto simbolico e concreto che ha permesso di ripristinare molte aree altrimenti destinate alla desertificazione.
Le celebrazioni avranno inizio alle ore 14:30, con la preghiera del Santo Rosario, seguita da un momento di evangelizzazione guidato da Fratel Cosimo, fondatore dell’opera mariana rinomata a livello internazionale. Durante la giornata, è previsto il servizio delle confessioni, per dare ai presenti l’opportunità di riconciliarsi con Dio e con la natura.
Monsignor Oliva, ispirato anche dal messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale del 1º settembre, ricorda l’importanza di “sperare e agire con il creato”. In un’epoca in cui il potere dell’uomo sembra non avere limiti, il Santo Padre invita a riflettere su una gestione responsabile di questo potere. Come afferma Papa Francesco: “Il potere incontrollato genera mostri e si ritorce contro l’umanità”. Monsignor Oliva sottolinea che “la stretta connessione tra l’uomo e il creato condiziona il nostro futuro e la nostra stessa esistenza”. L’essere umano non è padrone della Terra, ma custode responsabile di un dono prezioso.
Monsignor Oliva prosegue il suo messaggio richiamando all’urgenza di un cambiamento di prospettiva: “La crisi climatica che sta mettendo in ginocchio l’umanità intera è una provocazione alla nostra umanità”. La sofferenza del creato è una sofferenza che si riflette anche sull’umanità stessa. Citando San Paolo, “tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino a oggi”, il Vescovo invita a considerare la crisi attuale come una drammatica opportunità di riflessione e azione. Il nostro tempo richiede responsabilità e una nuova armonia con il creato, superando l’arroganza che ci porta a considerare la natura un semplice oggetto da manipolare.
Nel messaggio, Monsignor Oliva fa eco a Papa Francesco: “Un essere umano che pretende di sostituirsi a Dio diventa il peggior pericolo per sé stesso”. La superbia e il desiderio di possesso hanno distrutto le relazioni fondamentali con Dio, con noi stessi, con gli altri e con il cosmo. Solo l’amore è capace di redimere l’uomo e il mondo intero: un amore che, come affermato da Benedetto XVI, non può provenire dalla scienza, ma dall’amore di Dio, che nulla può separare dall’essere umano.
Questa giornata diocesana rappresenta un invito a unire le forze e a “vivere una fede incarnata, che sappia entrare nella carne sofferente e speranzosa della gente e nelle ferite della natura provocate dall’uomo stesso”. È un appello alla comunità credente affinché non resti indifferente, ma si faccia carico delle proprie responsabilità verso la casa comune, abbinando preghiera e azioni concrete di cura e custodia.
Con uno sguardo rivolto al cielo e il cuore attento al creato, il Vescovo Oliva esorta a “sperare e agire con il creato”, vivendo una fede che sia canto d’amore per Dio e per il mondo.

Umberto Landi

Dotato di abilità ai limiti del sovrumano, Umberto appartiene a quella nuovissima categoria di supergiornalisti che sanno farsi notare poco ma sono in grado di produrre tantissimo. La sua capacità di osservazione e la sua rapidità nel produrre testi interessanti ed efficaci è straordinaria, tanto che c’è persino chi è pronto a giurare che sia il frutto di un segretissimo esperimento di bioingegneria. Di poche parole, ha deciso di mettere le proprie capacità al servizio del territorio, senza mai giudicare ma sempre pronto a stimolare le riflessioni degli altri.

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