“La comunità che vorrei”: la cittadinanza diventa protagonista nella scrittura del Piano di Zona
Dalla Segreteria Assessore Lucia Nucera
Si è svolta nella Sala dei Lampadari Italo Falcomatà di Palazzo San Giorgio la conferenza stampa, promossa dall’assessore Lucia Nucera e dal Settore stesso delle Politiche Sociali, sul tema La comunità che vorrei – scriviamo insieme il Piano di Zona di Reggio Calabria.
In presenza e con la collaborazione del Forum del Terzo settore, nella persona di Pasquale Neri, e del Centro Servizi Volontariato Due Mari, attraverso Giuseppe Pericone, è stato descritto alla stampa il programma delle quattro tappe previste in città per strutturare, con il coinvolgimento fattivo della cittadinanza, il Piano di Zona; quindi, sostanzialmente, il piano dei bisogni sociali territoriali.
Un percorso il cui spirito vuole espressamente richiamare al tema della partecipazione attiva dei cittadini, delle associazioni e della società civile tutta a quella mappa indispensabile a leggere in modo coerente le esigenze di ogni area del nostro Comune per tradurre in politiche attive e mirate tutti i contributi che giungeranno.
In particolare, per quattro giovedì di seguito, tra le 17:00 e le 19:00, il tour toccherà il 7 di novembre Catona (Associazione Nuova Solidarietà), il 14 Modena (Palestra Scuola Telesio), il 21 Pellaro (Palacolor) e il 28 la Galleria di Palazzo San Giorgio.
La suddivisione di queste macro-aree cittadine deve intendersi non solo in senso orizzontale, nord-sud, ma anche in senso verticale per ogni corrispondenza delle stesse con l’area collinare di riferimento; motivo per cui, ad esempio, i cittadini di Mosorrofa o Cataforio potranno partecipare all’incontro a Modena; oppure quelli di Terreti alla Galleria di Palazzo San Giorgio.
L’assessore Nucera ha sottolineato le ragioni della scelta politica di questo percorso dichiarando che «abbiamo scelto e voluto coinvolgere attivamente il territorio e i cittadini per far capire loro che le decisioni rispetto ai bisogni sociali non le prendiamo nelle stanze segrete del Palazzo ma che, piuttosto, vengono scritte assieme; prendendoci cura della nostra città con lo spirito della comunità. Un modello che –continua la Nucera – in tutta Italia è stato adottato e praticato solo in un municipio di Roma e che ci distingue in positivo.»
«Le politiche sociali – fa sapere ancora – non vanno calate dall’alto ma costruite assieme; vanno superati anche alcuni tabù rispetto all’idea che ne abbiano bisogno solo le fasce più fragili: ne ha bisogno, piuttosto, tutta la comunità per migliorare la qualità complessiva della vita. Il settore politiche sociali, d’altronde, si è finalmente arricchito di molte nuove figure che consentiranno di tradurre concretamente gli indirizzi intrapresi con maggiore determinazione e qualità rispetto al passato.»
Al percorso del Piano di Zona contribuiscono, in modo gratuito, anche il Forum del Terzo Settore e il Centro Servizi per il Volontariato Due Mari. Anche per Pasquale Neri e Giuseppe Pericone, referenti dei rispettivi soggetti, il tema delle politiche sociali è tema sostanziale per ogni comunità per attuare, concretamente, l’articolo 3 della Costituzione per la “rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
I servizi per la comunità vanno costruiti assieme alla comunità, dunque, e il volontariato non va a supplire l’assenza delle Istituzioni; anzi, dati statistici rivelano, è più forte dove sono più forti le politiche sociali. La comunità che vorrei si traduce, quindi, in un invito alla popolazione per far diventare i cittadini protagonisti attivi delle scelte per i propri territori. Un’opportunità concreta di democrazia e civiltà che l’Amministrazione Comunale vuole attuare assieme alla città, per la città.