Giovanni Scarfò: «Per educare i giovani serve un’intera comunità unita nei valori»
Quattro chiacchiere con…
Giovanni Scarfò, avvocato penalista del Foro di Locri e figura di spicco nel sociale e in politica, lo scorso anno è stato nominato presidente della rinnovata Fondazione Scannapieco. A poco meno di dodici mesi dall’inizio del suo mandato, ripercorriamo insieme i traguardi e le sfide della Fondazione, nata per essere un pilastro di sviluppo e coesione per Locri.
Il 17 novembre la rinnovata Fondazione Scannapieco compirà un anno di attività. Com’è partita questa avventura?
Per rilanciare la Fondazione, è stata effettuata una ricognizione del patrimonio immobiliare recuperando alcuni appartamenti abbandonati e definendo così le risorse disponibili. Inoltre, è stato avviato un patto educativo per coinvolgere scuole, parrocchie e associazioni locali nella creazione di una comunità educativa e di un manifesto dei valori condivisi.
Molti a Locri cominciano a percepire la Fondazione come una sorta di sentinella per il miglioramento della realtà socio-educativa. Quali risultati vi hanno permesso di rivestire questo ruolo?
I risultati di un’iniziativa come questa richiedono tempo, ma i riscontri iniziali sono stati molto positivi. Tutte le realtà che abbiamo coinvolto hanno risposto immediatamente alla nostra chiamata, il che dimostra quanto fosse sentita quest’esigenza in città. Spesso, quando si parla di migliorare il contesto socio-educativo, l’attenzione si concentra su aspetti superficiali, come la pulizia delle strade o l’ordine pubblico. Ma il nostro obiettivo è ben diverso: intendiamo promuovere e mettere al centro valori come la libertà, il senso di giustizia sociale, la solidarietà e il senso di comunità. È in questo filone che abbiamo inserito iniziative di varia natura, come gli incontri che abbiamo promosso in questo anno o anche la pubblicazione del libro di Francesca Multari Tutto il mondo in una stanza. Crediamo che per educare i giovani serva l’intera comunità, che deve essere unita nel trasmettere questi valori essenziali. Per me è una grande soddisfazione vedere la città rispondere a questi ideali.
Locri ha sempre avuto un forte fermento culturale e la Fondazione sembra aver raggiunto l’obiettivo di intavolare un dialogo trasversale. Quali effetti speri che la collaborazione tra agenzie educative e cittadinanza possa portare alla città?
Una comunità che condivide valori come responsabilità, solidarietà e senso civico non solo migliora la qualità della vita quotidiana, ma garantisce una formazione più solida per i giovani. Anche se ci vorrà del tempo, sono convinto che il lavoro svolto oggi porterà a una città più coesa e consapevole. Per noi è importante rivolgerci ai giovani, perché se oggi li aiutiamo a costruire valori, questi ricadranno in modo positivo sull’intera comunità. Creare una base valoriale nei giovani può generare un effetto domino positivo in tutta la città. Locri ha dimostrato di avere un’attenzione per queste tematiche, e grazie al nostro lavoro molti giovani stanno assumendo consapevolezza sull’importanza di questi valori. Crediamo di essere sulla strada giusta e siamo motivati a proseguire.
La Fondazione ha lavorato molto anche con la consulta giovanile di Locri. Pensi che questa collaborazione possa rappresentare una base solida per il futuro della città?
Assolutamente sì. Io stesso vengo dal mondo della militanza politica giovanile e posso dirti che oggi i numeri di partecipazione alla consulta sono incredibili, anche rispetto a qualche decennio fa. A Locri vedere questa partecipazione è un segnale incoraggiante. Abbiamo trovato un gruppo di ragazzi volenterosi e preparati; lavoriamo bene insieme, rispettando le loro idee e il loro entusiasmo. Sono rimasto sorpreso dalla loro preparazione e determinazione: questi ragazzi hanno le qualità per portare avanti Locri in modo costruttivo e positivo.
Quali sono le prospettive future della Fondazione Scannapieco?
Abbiamo tracciato un percorso ben definito. Da una parte, continueremo a sviluppare il patto educativo, coinvolgendo sempre più realtà della città. Dall’altra, puntiamo a recuperare e valorizzare i beni immobili della Fondazione per reinvestire i fondi in progetti sociali e culturali. C’è anche l’impegno solidale: quest’anno, per esempio, abbiamo erogato sei borse di studio per giovani meritevoli. Stiamo inoltre aprendo uno sportello legale di ascolto per le persone in difficoltà, un’iniziativa che sarà operativa nella nostra nuova sede vicino alla stazione, nel cuore del centro storico. La Fondazione, secondo il suo statuto, deve occuparsi dell’infanzia e della tutela dei minori, quindi puntiamo a intervenire laddove necessario. A novembre, in occasione della Giornata dei diritti dell’infanzia, terremo un incontro con le scuole primarie per sensibilizzare i ragazzi su temi attuali. Per Natale, come ogni anno, organizzeremo una spesa solidale: una fornitura di beni essenziali che andremo a distribuire alle famiglie più bisognose della città. È un’iniziativa concreta che preferiamo mantenere discreta, ma è molto importante, per noi.