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Il Ponte sullo Stretto: un’opera strategica per l’Italia e l’Europa

Il Sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Tullio Ferrante, ha recentemente sottolineato l’importanza del Grant Agreement tra la società Stretto di Messina e la Agenzia esecutiva per il clima, le infrastrutture e l’ambiente della Commissione Europea, che ha sancito un cofinanziamento di 25 milioni di euro a fondo perduto per la componente ferroviaria del Ponte sullo Stretto. L’inclusione del Ponte nel Corridoio Scandinavo-Mediterraneo della rete Ten-T e il sostegno dell’Unione Europea confermano la rilevanza strategica del progetto nell’intero sistema di collegamenti europei, contribuendo a rendere l’Italia sempre più connessa e competitiva.
Ferrante ha ricordato che il progetto del Ponte sullo Stretto, inizialmente sviluppato sotto il governo Berlusconi, è un’infrastruttura fondamentale che non solo collegherà la Sicilia con il resto d’Italia, ma rafforzerà anche le reti di trasporto europee, favorendo la crescita infrastrutturale del Sud. «Non sarà una ‘cattedrale nel deserto’, ma un’opera strategica che permetterà il passaggio di 6.000 veicoli all’ora e 200 treni al giorno», ha spiegato Ferrante, aggiungendo che il Ponte porterà benefici anche in termini occupazionali e infrastrutturali grazie alle opere connesse, sia ferroviarie sia stradali.
L’impegno del governo non si ferma qui: sono previsti investimenti senza precedenti per ridurre il divario infrastrutturale tra Nord e Sud. «In Calabria, ad esempio, verranno investiti 37 miliardi di €, soprattutto per riqualificare la linea ionica, e il contratto Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti-Rete Ferroviaria Italiana destinerà 124 miliardi per il miglioramento delle ferrovie», ha dichiarato Ferrante. Il governo, inoltre, sta lavorando con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con 40 miliardi già destinati al MIT, per modernizzare il sistema dei trasporti e migliorare la logistica del Sud.
Il Ponte sullo Stretto rappresenta non solo un’opera ingegneristica, ma un cambiamento culturale, volto a superare la diffidenza e il sospetto che spesso accompagnano i grandi progetti infrastrutturali.

Francesca Sabatini

Giornalista d’assalto e senza peli sulla lingua, Francesca sarebbe disposta davvero a tutto pur di raccontare la verità. La sua esperienza nel settore dell’audiovisivo ne fa una professionista a tutto tondo, ma è nell’elaborazione dei testi che la Sabatini dà il meglio di sé. Mente brillante al servizio di un territorio che intende “rovesciare come un calzino”, non c’è stenografo che possa tenerle testa o opinionista da salotto che possa leggere le sfumature della realtà politica locale come lei ci ha abituato a fare. Il suo sogno? Essere la prima a raccontare l’incontro con una civiltà aliena.

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