CGIL Calabria parteciperà a “Contromafiecorruzione” di Libera
Dall’Ufficio Stampa CGIL Calabria
La sezione regionale della Confederazione Generale Italiana del Lavoro parteciperà a Contromafiecorruzione, l’appuntamento nazionale di Libera che si terrà dal 18 al 20 ottobre a Vibo Valentia.
«La CGIL e Libera, a tutti i livelli, in Calabria come nel resto del Paese, sono accomunate da un impegno e un lavoro contro tutte le mafie che hanno determinato sottosviluppo e precarietà nel lavoro. Dove operano le mafie c’è lavoro nero, irregolare, sfruttato, sottopagato. L’impegno che abbiamo profuso in questi anni – afferma il Segretario regionale della CGIL Angelo Sposato – con le diverse iniziative nella nostra regione e la nostra presenza comune nei processi contro la ‘ndrangheta con le costituzioni di parte civile e i campi della legalità, hanno caratterizzato un lavoro collettivo che è diventato il motore del nostro impegno quotidiano in tutto il territorio calabrese.»
«Voglio ringraziare Libera e tutte le associazioni e istituzioni presenti per questo importante appuntamento che aiuterà a focalizzare il tema della legalità in una terra che ha un grande bisogno di riferimenti e di valori che siano da esempio per le prossime generazioni. La Calabria è spesso vista come una terra in fuga da se stessa, immobile, non riformabile. Ma non è una regione persa – continua Sposato – è una regione dalle grandi potenzialità e la politica dovrebbe avere più fiducia nei calabresi onesti e operosi.»
«Tante lavoratrici e lavoratori, professioniste e professionisti, danno lustro alla Calabria in ogni parte del mondo. Occorrono le condizioni per creare sviluppo e lavoro di qualità per evitare la perdita delle migliori risorse della Calabria, che fuggono da una terra che non dà opportunità alle risorse migliori, ma in alcuni casi solo agli amici degli amici. La Calabria va liberata dalla ‘ndrangheta e dalla corruzione, ovunque, nel pensiero e nelle azioni quotidiane, e la lotta alle mafie e al malaffare deve diventare non solo la battaglia della magistratura e delle forze dell’ordine che fanno un lavoro straordinario, ma deve essere lo stile di vita della società calabrese. La Calabria – conclude – non è una causa persa, ma è una causa giusta.»