Lamezia Terme: “L’inclusione sociale non è uscire da un ghetto per rientrarci”
Dalla Segreteria Nazionale dell’Unione Inquilini
«La Regione Calabria ha deciso di intervenire per superare le criticità del ghetto di Scordovillo a Lamezia terme, attraverso un avviso pubblicato lo scorso 26 settembre, destinato al terzo settore e denominato Superamento delle condizioni di degrado del campo Rom di Scordovillo. Un avviso pubblico dotato di 8 milioni di €.
Il progetto regionale prevede che le circa 100 famiglie rom che abitano nella baraccopoli di Scordovillo vengano spostate provvisoriamente dal ghetto attraverso un intervento realizzato dagli Enti del Terzo settore che dovrebbero provvedere a una loro sistemazione.
Lo spostamento sarebbe propedeutico alla realizzazione sul terreno sgomberato, da parte di Comune e Azienda Territoriale di Edilizia Residenziale Pubblica, di 120 alloggi di case popolari, previa bonifica. Questo grazie a un finanziamento di 28 milioni di €.
La questione che ci vede assai critici sta nel fatto che lo spostamento delle 100 famiglie rom di Scordovillo si risolverà con il ritorno di tutte queste famiglie nella stessa zona in case popolari, di fatto ricreando un ghetto che marginalizza ulteriormente le famiglie rom e quel territorio.
Non crediamo che queste iniziative, pur con intento positivo, in realtà perseguono un percorso che di fatto ricrea nello stesso territorio enclave di emarginazione, del resto le linee guida della Strategia nazionale di inclusione dei rom e le risoluzioni della Comunità Europea in materia, di certo non indicano il superamento dei ghetti di baraccopoli ricreando di fatto gli stessi contest,i ma tali fini vanno perseguiti con un progetto, anche sostenuto dal terzo settore, che riguardi anche l’accompagnamento scolastico e la dislocazione abitativa diffusa delle famiglie rom, attraverso l’acquisto degli alloggi dal mercato privato. In questo modo si garantisce l’effettiva inclusione abitativa e sociale delle famiglie rom.
Tenuto conto delle risorse disponibili e della necessità del superamento del ghetto di Scordovillo, sono a richiedere alla Regione una sospensione dell’avviso pubblico, per consentire un approfondimento sul progetto. Approfondimento che veda un percorso partecipativo, da attuarsi in tempi brevi che veda il coinvolgimento delle istituzioni locali, degli enti del terzo settore, e dei comitati di abitanti, al fine del miglior utilizzo delle risorse finalizzato a un effettivo ed efficace progetto di inclusione sociale e abitativa.»
È quanto dichiara la Segretaria nazionale dell’Unione Inquilini Silvia Paoluzzi.
Foto: unioneinquilini.it