Giudici di pace: il movimento forense invoca l’astensione dalle udienze civili e penali
Di Dario Tornese – Responsabile Comunicazione Movimento Forense
Il perdurare delle criticità che ormai da tempo immemore continuano a determinare la paralisi degli Uffici del Giudice di Pace di tutta Italia costituisce un fatto gravissimo che sembra passare inosservato solo agli occhi di chi non vuol vedere.
Con una nota del 30 maggio, indirizzata al Ministero della Giustizia, al Consiglio Nazionale Forense e all’Organismo Congressuale Forense avevamo sollecitato un intervento da parte del Dicastero affinché venisse istituito un tavolo di lavoro che coinvolgesse tanto le Istituzioni quanto le Associazioni forensi generaliste, evidenziando come “la carenza di Giudici e di personale, l’inadeguatezza logistica e l’inesistenza dei supporti informatici rende ormai irreparabile la già grave situazione nella quale versano gli uffici del Giudice di Pace in tutta Italia.”
Ma non siamo stati ascoltati!
È per tali ragioni che, di fronte all’aggravarsi di una situazione di tale insostenibilità, la Presidente Nazionale Elisa Demma, con una nota trasmessa in data odierna all’Organismo Congressuale Forense, ha sollecitato formalmente la proclamazione di un’astensione dalle udienze civili e penali: una iniziativa che si auspica possa trovare immediato seguito e che mira a esprimere il profondo dissenso dell’Avvocatura nei confronti di una situazione che sta progressivamente erodendo le fondamenta della professione legale di cui, quale Associazione maggiormente rappresentativa, non intendiamo renderci complici.