A Cleto la Festa di Liberetà
Dall’Ufficio Stampa CGIL Calabria
La Festa di Liberetà promossa dalla sezione di Cosenza del Sindacato Pensionati Italiani si è tenuta quest’anno in collaborazione con il Comune di Cleto nel Castello di Savuto. Tema filo conduttore del dibattito è stato I giovani e le radici del cambiamento. Il ritorno alle radici come opportunità di rinascita per le comunità. Nuove occasioni di lavoro per i giovani ed incontro fra le generazioni per una socialità inclusiva.
All’iniziativa hanno preso parte la Segretaria cosentina della Confederazione Generale Italiana del Lavoro Teresa Cavaliere, la Segretaria della Lega di Amantea del SPI Laura Pagliaro, la Segretaria cosentina del SPI Brunella Solbaro, il Segretario regionale del SPI Carmelo Gullì, il sindaco di Cleto Armando Bossio, la giornalista Tiziana Bagnato, la responsabile Argentina Turismo Italia Vittoria Gioffré.
Una scelta non casuale, quella di Cleto, in quanto il borgo sta conoscendo da alcuni mesi una nuova primavera grazie al Turismo delle Radici. Centinaia di italo discendenti stanno ripopolando le strade del piccolo centro per conoscere storia e tradizioni del posto e della Calabria, rimettendo in moto economia, commercio e scuole grazie all’opera meritoria del sindaco Armando Bossio e della comunità tutta in un rinnovato patto intergenerazionale.
Il SPI, che ha tra i suoi valori fondanti e il suo scopo proprio stringere alleanze tra anziani e giovani, ha voluto tenere a Cleto la Festa di Liberetà come occasione per rilanciare l’importanza di un patto tra generazioni che consenta di avviare nuove opportunità lavorative, il rilancio dell’invecchiamento attivo e il potenziale bilanciamento tra nascite e decessi rallentando lo spopolamento.
Durante l’iniziativa la Segretaria cosentina della CGIL Cavaliere ha auspicato che il sindacato possa diventare un punto di riferimento per chi si impegna in questo percorso legato all’accoglienza degli italo discendenti, mentre la Segretaria della Lega di Amantea del SPI Pagliaro ha incitato a impegnarsi per costruire dal passato il futuro cogliendo le opportunità del turismo delle radici per sviluppare le ricadute sui territori.
La Segretaria cosentina del SPI Cosenza Solbaro ha, in un’approfondita analisi, raccontato le origini della migrazione italiana e calabrese nel mondo a partire dall’800 fino all’attuale e recente sentimento di afflato dei discendenti dei migranti con l’Italia che ha portato allo sviluppo di piattaforme on line per la ricostruzione del proprio albero genealogico o la ricerca dei propri avi e parenti ma, soprattutto, anche a al desiderio di vivere luoghi, cultura, sapori delle terre d’origine.
Invecchiamento attivo, politiche dedicate agli anziani e ai giovani sono i temi su cui lavorare per il Segretario Regionale de SPI Gullì, che guarda anche a un rallentamento dello spopolamento e a un aumento delle nascite; mentre per la giornalista Tiziana Bagnato il turismo delle radici può creare nuova occupazione e oliare l’economia specie facendo riferimento a quel continuo stimolo a reinventarsi dei giovani dettato dalla precarietà del lavoro e amplificato dalla pandemia.
Nello specifico del progetto è entrato il sindaco di Cleto Armando Bossio che ha raccontato la trasformazione della comunità a partire dalla vendita di case a stranieri, la riapertura di quelle disabitate da 30 o 40 anni per creare occasioni di ricettività fino ai bambini stranieri iscritti a scuola. Una rigenerazione sociale e urbana di cui protagonista è la comunità impegnata nelle lezioni di italiano, nei laboratori di cucina, nel supporto logistico ed organizzativo dell’accoglienza agli stranieri. Un progetto, come ha sintetizzato la responsabile Argentina Turismo Italia Gioffré, «fatto di piccole cose e di tanto potenziale umano.»