San Gaetano Catanoso e la Biennale: tradizione e innovazione per lo sviluppo del territorio
Nel corso della settimana, il sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, ha preso parte a due eventi significativi per la città e il territorio metropolitano, sottolineando l’importanza della cultura e delle tradizioni locali.
Il primo evento ha avuto luogo nel quartiere Spirito Santo, dove si è tenuta la processione in onore di San Gaetano Catanoso, patrono della Città Metropolitana e della Polizia metropolitana. Durante la celebrazione, il sindaco, insieme ad altre autorità locali come il consigliere delegato Filippo Quartuccio e l’assessore comunale Marisa Lanucara, ha percorso il tragitto che collega la chiesa del quartiere al santuario dedicato al santo. Falcomatà ha definito la processione «un’importante, bellissima e sentita» manifestazione di fede, che avviene subito dopo le celebrazioni per la Madonna della Consolazione. San Gaetano Catanoso, ha detto il sindaco, è una figura profondamente radicata nel territorio, specialmente nelle comunità di Spirito Santo e Reggio Campi, e ha lasciato un’impronta indelebile grazie al suo impegno per i poveri e per la comunità.
Anche Filippo Quartuccio ha sottolineato il valore della figura del santo, ricordando il suo legame con la Congregazione delle suore veroniche del volto santo, che continua a operare proficuamente a Chorio di San Lorenzo, il luogo d’origine del santo. Quartuccio ha evidenziato come la partecipazione della Città Metropolitana sia un omaggio alla devozione della comunità locale.
Il secondo evento di rilievo ha riguardato la Biennale dello Stretto 2024, tenutasi a Forte Siacci, nel Comune di Campo Calabro. Qui, Falcomatà ha preso parte a un dibattito sulle Azioni culturali, durante il quale ha definito la Biennale un’opportunità per riflettere sulle politiche di sviluppo del territorio, legate al tema dell’acqua e all’adattamento ai cambiamenti climatici. Il sindaco ha evidenziato l’importanza di sviluppare infrastrutture strategiche, che non devono essere considerate semplici opere isolate, ma progetti condivisi che portino a un reale sviluppo.
Falcomatà ha poi collegato la Biennale al percorso di candidatura di Reggio Calabria a Capitale della Cultura 2027, evidenziando il ruolo cruciale dello Stretto come crocevia di popoli e culture, e l’importanza del dialogo e della cooperazione, non solo con Messina, ma con tutte le realtà circostanti.