Vincenzo Speziali su Catanzaro: «Non si può sciogliere ora, lo si faccia a Febbraio»
Di Vincenzo Speziali
Prendo atto della dichiarazione congiunta dei Gruppi Consiliari dei Partiti di Centrodestra al Comune di Catanzaro, circa i giudizi e i commenti in merito alle policromatiche giunte dell’Amministrazione del futuro ex Sindaco Nicola Fiorita ma, pur tuttavia, tranne rari casi che ho già riconosciuto nominalmente, non mi sembra che vi sia stata un’assoluta non correità, da parte di molti, annidati tra i banchi della maggioritaria opposizione.
Difatti, assistiamo attoniti alle giravolte dei più e siamo tutti i cittadini, sul punto, costernati, persino io che mi trovo dove mi trovo, nel bel mezzo di una guerra, che è drammatica, ma non fa sì di anestetizzare il mio senso di nausea sociale e civica a fronte di un simile sconcio, con tanto di falsi puristi e mendaci perbenisti, tra l’altro autoproclamatisi incolpevoli.
Ragione per cui, ci fosse quantomeno un senso di pudore e di onestà intellettuale allorquando si illustrano schemi di modalità politica, con annessa giusta critica.
Ora, parimenti a quanto dicevo nei giorni scorsi, non è e non può essere il tempo dello scioglimento del Consiglio Comunale, poiché vi sono mille atti a dover adempiere, ma si deve fare ciò, altrimenti è assurdo andare avanti.
Semmai, si sarebbe dovuto espletare questo passaggio di elezioni anticipate mesi addietro, cioè nel periodo in cui da solo cercavo di farlo comprendere urbi et orbi, scontrandomi, però, con il pervicace e pernicioso interesse prosaico, di molti (ma in fondo di tutti), desolantemente intenti a non rischiare di perdere il seggio, con i relativi benefit e status, proprio connessi alla loro carica di Consiglieri Comunali a Catanzaro.
Certo, a parole, se dovessimo sentire all’unisono o separatamente ognuno di lor signori e signore, sfrontatamente, benché finanche e soprattutto, mendacemente, dichiarano come sarebbero pronti a rassegnare le dimissioni, pure in ordine sparso, purtroppo la Città sa bene non essere così da parte di ciascuno.
Forse, solamente i colleghi Sergio Costanzo, Marco Polimeni, Eugenio Riccio e l’attuale Vicesindaco Giuseppina Iemma non avrebbero timore del passaggio elettorale, ma circa gli altri, ho certezza matematica, plastica, e reale, di quanto sia l’esatto contrario.
Se, però, siffatta fallimentare condizione di bancarotta politicante, dovuta anche ai cangianti multicolori fioriteschi (la cui giuntarella è tale, cioè una giuntarella, non certo di alto profilo, nonostante la presunta competenza di tre membri, quali la Iemma, Irene Colosimo e Antonio Battaglia, mentre sul resto non mi esprimo o perché non li conosco, oppure più calzantemente… glisso!) è quella di assistere a uno sfacelo e vietnamizzare ogni Consiglio Comunale, rendendo perciò impraticabile qualsivoglia soluzione ai problemi (che, però Fiorita e i suoi, non possono approcciare né, oggettivamente risolvere), allora si faccia veramente un atto di coraggio e di amore: a Febbraio, dimissioni concordate dalla maggioranza numerica dell’aula, per andare al voto, speditamente, dopo tre mesi.
Fate vobis ma, bandendo il populismo, ci si ricordi che Catanzaro giudica e alla fine, giustamente, emetterà sentenza di condanna, avverso i responsabili. Tutti quanti essi e chiunque siano, cioè ciascuno e inesorabilmente.