Attualità

Le critiche di Vincenzo Speziali all’ANM e al ruolo della Magistratura in Italia

Di Vincenzo Speziali – Membro del Bureau Politique dell’Internazionale Democristiana

Ho letto con attenzione le dichiarazioni del Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Giuseppe Santalucia, e ciò ha suscitato in me una duplice reazione: l’amaro sorriso, poiché quest’uomo ormai, crede di poter, evidentemente, rappresentare la reincarnazione di Ruhollah Khomeyni, ovvero l’Ayatollah Iraniano che imponeva precetti fanatici, quali l’ossequio delle restrittive formule interpretative del Corano, da applicare nella vita laica di tutti i cittadini, così come ancora oggi fanno quanti gli sono succeduti in quel Paese, laddove i cittadini sono ostaggi a cielo aperto, p il ricordo della buonanima del mio maestro e amico Francesco Cossiga, che a sua volta definì la stessa Associazione Nazionale Magistrati, il 16 Gennaio 2008, “un’associazione tra criminali e sovversivi” durante la trasmissione condotta da Maria Latella su Sky e tutt’oggi reperibile su internet.
Ciò premesso, alla faccia di chi dovrebbe rappresentare sindacalmente l’ordine professionale dei giudici (i magistrati difatti sono una categoria, non un potere, poiché esso, ovvero il potere, semmai è quello che costituzionalmente gestiscono, insomma il giudiziario), perché, fino a prova del contrario, in Italia, vige la libertà di espressione. Orbene, chiunque, vedendo lo scempio che si fa della Giustizia (proprio da parte di certuni magistrati), ha pieno diritto di definire cancro la succitata corporazione. Tra l’altro, si stigmatizza il termine, partendo dalle argomentazioni di un giornalista, nonché condirettore di una testata nazionale, cioè Pietro Senaldi di Libero, per poi sostenere, da parte dello stesso Santalucia che tutto ciò è un malessere più radicato della democrazia, quindi non rappresenta critica, ma vilipendio all’ordine giudiziario. Insomma, le parole di tal Presidente dell’ANM potrebbero risultare normali alle orecchie dei cittadini di tutto il mondo, qualora fosse un dittatore a pronunziarle, però non il vertice apicale di un sindacato di funzionari dello stato (questo, difatti, sono i magistrati), per di più di un Paese civile e democratico, quale sarebbe l’Italia, ma purtroppo ormai non lo è più, sin dal 1992, precisamente dall’epoca di Mani Pulite.
Proprio in quell’anno, per l’appunto, si ebbe il predominio e il soverchiamento dell’ordine giudiziario a discapito della politica che, in base al libero mandato elettorale, rappresenta i poteri altrettanto legittimi e costituzionali, che sono quelli del legislativo e dell’esecutivo. Qualcuno quindi, intervenga e subito, rispetto a queste frasi di Santalucia, da me e da molti interpretabili, come una sorta di inquietante ammonimento nei confronti di chi non si dovesse o non si volesse allineare a tale prepotenze verbali e talvolta fattuali, benché per quanto mi riguarda io non mi allinei a prescindere, pur rispettando tutti loro qualora svolgessero sempre, giustamente e correttamente le loro funzioni, con esercizio delle prerogative, che la legge gli assegna, senza mai debordare, al pari di quanto si vede giornalmente più spesso fare.

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