Costume e Società

Polsi: speranza e fede per il futuro del santuario e della comunità

Monsignor Francesco Oliva, Vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, ha pronunciato un’accorata omelia durante la Festa della Madonna della Montagna di Polsi, un evento spirituale che affonda le sue radici in una tradizione secolare e che quest’anno si è caricato di un significato particolare, anticipando l’inizio del Giubileo indetto da Papa Francesco. L’anno giubilare, segnato dalla speranza, ha ispirato il vescovo a riflettere sul valore di questa virtù nella vita dei fedeli e nella comunità.
Monsignor Oliva ha sottolineato l’importanza della speranza come fondamento della vita cristiana, evidenziando come Maria, la Madonna di Polsi, rappresenti un esempio supremo di questa virtù. Ha ricordato che Maria, pur attraversata dal dolore straziante alla vista della crocifissione di suo Figlio, non ha mai perso la speranza ma, anzi, ha continuato a riporre la sua fiducia in Dio. Questo atto di fede e di speranza ha trasformato Maria nella Madre della Speranza, un faro per tutti coloro che cercano riconciliazione, perdono e pace.
Il vescovo ha esaltato il ruolo storico del Santuario di Polsi come luogo di rifugio e di speranza per molte persone, dai monaci ed eremiti ai profughi e ai perseguitati, fino ai fedeli che, dopo un periodo di lontananza da Dio, hanno ritrovato la fede e la riconciliazione con i fratelli. Tuttavia, Monsignor Oliva ha espresso preoccupazione per le attuali difficoltà che mettono a rischio l’accessibilità al santuario, come le problematiche legate alla viabilità e alla mancanza di servizi essenziali per i pellegrini. Ha invitato le istituzioni a fare di più per garantire condizioni di accoglienza adeguate, sottolineando che ogni fedele ha diritto a vivere l’esperienza del pellegrinaggio in sicurezza e con dignità.
Inoltre, Monsignor Oliva ha lodato il lavoro delle forze dell’ordine e di tutti coloro che contribuiscono a garantire la sicurezza del santuario, ma ha anche evidenziato la necessità di un equilibrio tra sicurezza e accessibilità, affinché il santuario continui a essere un luogo di speranza e non diventi inaccessibile ai più deboli.
Ha poi rivolto un pensiero particolare a don Tonino Saraco, il rettore del santuario, riconoscendo il suo impegno nel mantenere viva la missione del santuario, nonostante le numerose sfide. Ha sottolineato l’importanza di una gestione condivisa e responsabile, coinvolgendo non solo la Chiesa, ma anche le autorità civili, affinché il santuario possa continuare a essere un faro di speranza per tutto il territorio.
Infine, Monsignor Oliva ha lanciato un appello alla comunità e alle istituzioni affinché non si lasci rubare la speranza. Ha esortato tutti a un impegno comune per preservare il santuario di Polsi come luogo di fede, riconciliazione e speranza, un simbolo per la gente semplice e umile dell’Aspromonte. Ha concluso con un richiamo alla fede in Dio e alla fiducia nella protezione di Maria, invitando i fedeli a non temere di accogliere Cristo nelle loro vite, come esortato anche da Papa Giovanni Paolo II all’inizio del suo pontificato.

Foto: avveniredicalabria.it

Umberto Landi

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