Mario Oliverio: “La Calabria tagliata fuori dai progetti strategici del PNRR”
Di Mario Oliverio – Già Presidente della Regione Calabria
È davvero incredibile la sfacciataggine e la spregiudicatezza con la quale alcuni rappresentanti del Governo Nazionale si pongono nei confronti della Calabria. Ancora più grave è la subalternità di quanti svolgono funzioni di governo e di rappresentanza della Calabria
La nostra credo sia tra le poche regioni italiane, se non l’unica, a essere tagliata fuori dagli investimenti di grandi opere strategiche finanziate attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
L’Alta Velocità da Battipaglia ha sterzato verso la Basilicata in direzione Taranto/Bari, tagliando fuori Calabria e Sicilia.
Infatti l’unico tratto finanziato con il PNRR a sud di Salerno, è quello tra Battipaglia e Romagnano (Basilicata).
Si è persa così una opportunità e un’occasione storica, irripetibile per almeno qualche decennio. Una vasta area del Sud continua a essere mantenuta in una condizione di marginalità nel sistema della mobilità europea e nazionale.
Di fronte a questo ingiustificato e inqualificabile scenario chi ha responsabilità di governo, continua in un’opera di spudorata falsificazione della realtà.
Alcuni rappresentanti del Governo Nazionale, proprio in questi giorni non si sono risparmiati nell’esaltazione di un parere tecnico relativo al progetto Battipaglia/Romagnano, prima richiamato, presentandolo come un “passo importante in direzione della realizzazione dell’Alta Velocità in Calabria.”
Niente di più falso!
La verità è che mentre si decideva la programmazione delle opere strategiche e la destinazione altrove delle risorse del PNRR, la Calabria veniva esclusa.
Mentre altre realtà hanno aperto e imposto un confronto serrato con il Governo Nazionale sugli obiettivi e sui grandi progetti da realizzare attraverso il PNRR, in Calabria l’attenzione veniva fuorviata e falsata dalla riproposizione del Ponte sullo Stretto.
Appena qualche mese fa, veniva addirittura data per certa l’apertura del cantiere a inizio di questa stagione estiva!
Nei mesi scorsi poi, è stata aperta, a opera del Ministero delle Infrastrutture e di Rete Ferroviaria Italiana, una discussione sul tracciato che in verità è servita solo ad alimentare un’inutile e speciosa contrapposizione campanilistica. Come se i problemi tecnici evidenziati sull’originaria ipotesi di tracciato Praia/Tarsia fossero insormontabili.
Tutto ciò mentre veniva consumato un vero e proprio crimine e un inganno a danno di due regioni del Sud e di 7 milioni di cittadini italiani ed europei.
Ancor più in evidente contrasto con le ragioni e le condizioni che hanno consentito all’Italia di essere il Paese destinatario della quota più elevata di risorse nel riparto del PNRR tra gli Stati membri dell’Unione Europea. Infatti, come è noto, i parametri assunti per il riparto del fondo tra gli stati membri sono stati in primo luogo l’indice di disoccupazione e il reddito pro-capite.
La Calabria, con il primato negativo di questi due parametri, ha concorso più di tutte le altre regioni a far ottenere maggiori risorse all’Italia mentre, paradossalmente, risulta gravemente penalizzata nella realizzazione delle grandi opere strategiche e negli investimenti del PNRR.
Di fronte a questo quadro desolante e grave si impone una riflessione seria e responsabile. Libera da condizionamenti di ogni tipo.
Noi non conosciamo le iniziative e le proposte avanzate dalla Regione al momento della programmazione del PNRR. Per questo ci atteniamo strettamente ai fatti e ai risultati che purtroppo sono, a dir poco, deludenti.
Chi ha la responsabilità di governo della Regione avrebbe dovuto assumere un’iniziativa concreta, incisiva e determinata per affrontare e finalmente realizzare la più importante opera di modernizzazione del Sud e della Calabria. Il Governo Nazionale, RFI e i grandi Enti di Stato avrebbero dovuto essere richiamati alle loro responsabilità anche per evitare il gioco delle tre carte e degli inganni, come purtroppo si è verificato.
Il treno del PNRR è una occasione che la Calabria non poteva permettersi di perdere, proprio in considerazione della sua condizione e della necessità di colmare un divario storico attraverso l’utilizzo di importanti risorse come quelle destinate dall’UE a seguito della pandemia.
Il Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, e il Ministro con delega al PNRR, Raffaele Fitto, piuttosto che giocare con la favola del ponte sullo stretto, concentrando le risorse del PNRR ad opere strategiche che neanche lambiscono la Calabria, avrebbero dovuto essere richiamati alle loro responsabilità ed ai loro doveri di Governo nei confronti di una vasta area del Sud che continua a essere condannata ad una condizione di ritardato sviluppo.
Bisogna dire che una riflessione si impone anche alle forze sociali, agli amministratori locali, alla rappresentanza parlamentare.
Non si tratta di piangerci addosso, o di piangere su latte versato, come suol dirsi, ma di operare un cambio radicale nel modo di essere e di agire se davvero si ritiene, come io credo, che anche questa parte del Paese possa vedere rispettati i suoi diritti Costituzionali e di cittadinanza e ambire a un futuro per i propri giovani e ragazze, per il lavoro e le imprese.
Di fronte a questa grave situazione non sono ammissibili inerzia e indifferenza.