L’impegno dell’ANPI di Locri-Gerace per una sanità territoriale efficiente
Dall’ANPI di Locri-Gerace
Uno degli obiettivi primari dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia è la difesa dei diritti costituzionali e tra questi, senza dubbio, il diritto alla salute riveste un’importanza prioritaria.
In tal senso, la sezione di Locri-Gerace ritiene doveroso dare il proprio contributo ai lavori del nascente osservatorio territoriale per il diritto alla salute, proposto nel corso della partecipata iniziativa pubblica organizzata dal Tribunale del malato e dai gruppi consiliari di minoranza di Locri.
Il concetto di programmazione a medio e lungo termine e, prima ancora, di una visione ad ampio raggio sulla strutturazione dei servizi sanitari del territorio riteniamo sia il punto imprescindibile da cui aprire il confronto, per proporre soluzioni stabili e definitive.
I provvedimenti tampone e a breve termine, gli interventi una tantum, i singoli finanziamenti non potranno mai essere la soluzione a una condizione ormai insostenibile di precarietà nell’erogazione dei servizi e nella programmazione degli stessi, sia in ospedale, sia nella medicina del territorio.
Una precarietà che passa, molto spesso, dall’assenza di personale medico e paramedico, ma i concorsi presso l’Ospedale di Locri continueranno ad andare deserti se non verrà rafforzata l’appetibilità professionale, insieme a quella economica. “La Repubblica – recita l’articolo 4 della Costituzione – riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e – sottolinea – promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto”. Oggi, a Locri, riteniamo che i professionisti e gli operatori non siano messi in condizione di svolgere il proprio lavoro in maniera completa e appagante. Il diritto al lavoro è disatteso tanto quanto il diritto alla salute.
L’ospedale va dotato di strumentazione moderna e gli ambienti devono essere dignitosi per gli utenti e adeguati alle esigenze lavorative del personale, solo così potremo immaginare di attirare professionisti e di erogare servizi al di sopra dei livelli minimi di qualità. La medicina del territorio ha bisogno di essere resa capillare, non certo smantellata, come sta succedendo anche per i consultori, a corto di personale specializzato. Un territorio come il nostro, composto per la maggior parte da paesi collinari e montani, non può rimanere senza guardie mediche e le stesse non possono essere abbandonate a se stesse, senza nemmeno la strumentazione minima necessaria. Quella più banale, per esempio i ricettari.
Una gestione con una visione a medio e lungo termine, potrebbe anche programmare di aprire canali di collaborazione tra l’ospedale di Locri e le facoltà mediche delle università calabresi e non solo.
Una visione che deve necessariamente comprendere, di pari passo, anche la messa in rete con gli ospedali più vicini, ma anche regionali. Una visione può dirsi tale se comprende tutti gli elementi di un puzzle e la sanità regionale ha bisogno di un piano di programmazione unico e convergente.
Sono tanti i punti su cui confrontarsi per elaborare una proposta unitaria e partecipata che garantisca l’applicazione dei molteplici diritti disattesi, dalla salute al lavoro.
L’ANPI di Locri-Gerace ci sarà ed invita cittadini, associazioni e istituzioni a esserci perché la difesa dei diritti costituzionali è una battaglia di tutti, senza distinzioni di alcun tipo.