Carcere di Locri: gli avvocati sugli interventi per garantire dignità e diritti umani
Il 20 agosto, una delegazione del Dipartimento Carceri del Movimento Forense di Locri, insieme a Nessuno Tocchi Caino, all’Ordine degli Avvocati di Locri, al Comitato Pari Opportunità e ad altre rappresentanze legali, ha visitato la Casa Circondariale di Locri. La visita, avvenuta in un contesto di sovraffollamento delle carceri italiane, ha permesso di constatare le difficili condizioni umane e strutturali di un istituto penitenziario risalente al 1862, recentemente ristrutturato ma con una capienza massima di 88 detenuti, attualmente occupata da 122 persone. Circa il 50% dei detenuti sono stranieri provenienti da 18 diverse etnie, condizione che complica ulteriormente la gestione a causa della carenza di mediatori culturali e del personale sanitario.
Nonostante queste criticità, l’istituto sembra reggere grazie all’operato amministrativo e al supporto di associazioni come la Caritas Diocesana. Tuttavia, sono necessari ulteriori investimenti sociali e misure a breve termine per migliorare le condizioni di detenzione.
La visita è stata seguita da una conferenza presso la Biblioteca Comunale di Palazzo Nieddu del Rio, durante la quale la delegazione e i partecipanti hanno discusso le problematiche emerse, sottolineando l’importanza di garantire una detenzione dignitosa e il rispetto dei diritti umani. Il Movimento Forense ribadisce il suo impegno a conoscere la realtà delle carceri “dal di dentro” per sensibilizzare le istituzioni e promuovere il rispetto dei diritti umani, ispirandosi ai principi fondamentali dello Stato di Diritto e della dignità umana.